Pomezia, esposto alla Prefettura: “Avviare la procedura di decadenza del sindaco”

Piazza indipendenza Pomezia
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Continuano le ondate di terremoto politico per la maggioranza del sindaco di Pomezia Veronica Felici. Dopo una prima lettera fatta il 25 ottobre, l’ex-consigliere – oggi candidato di FdI e primo dei non eletti – Paolo Ruffini ha presentato lunedì un esposto indirizzato al Segretario Generale del Comune di Pomezia e alla Prefettura. Al centro della questione vi sono presunte irregolarità nell’iter che ha portato alla candidatura e all’elezione del Primo Cittadino.

Ruffini, senza peli sulla lingua come di consuetudine, non usa mezzi termini, evidenziando quello che definisce un complesso quadro di “irregolarità, illegittimità e inesattezze” che investirebbero sia l’operato amministrativo sia la correttezza delle procedure seguite.

La questione dell’aspettativa non retribuita

Uno dei punti principali sollevati nella lettera riguarda la normativa sull’aspettativa non retribuita, che secondo Ruffini sarebbe stata violata in più aspetti. “È indubbio dal testo che a specifico mandato corrisponda specifica domanda di aspettativa, e che, se il legislatore avesse voluto ammettere un prolungamento fra aspettative relative a diversi mandati elettorali, avrebbe specificato l’espressione al plurale,” si legge nell’esposto. Ruffini accusa l’amministrazione di aver ignorato questo principio fondamentale, configurando una situazione di incompatibilità per la carica.

Protocollo e trasparenza: accuse sulla gestione amministrativa

Un altro punto cruciale riguarda l’assenza di protocollazione per la domanda di prolungamento dell’aspettativa. Ruffini cita il DPR 445/2000, che obbliga la pubblica amministrazione a protocollare tutti gli atti per garantire trasparenza. “Il documento come presentato è carente di data certa” sottolinea Ruffini, denunciando una grave mancanza nella documentazione amministrativa.

Particolarmente controversa è la datazione dell’istanza di aspettativa, indicata all’8 aprile 2023 – come scritto nella determina n° 831 del 6 giugno 2023 – ma che, secondo Ruffini, sarebbe inverosimile: “Trattasi di Sabato Santo di Pasqua (situazione inverosimile)”.

Sottoscrizioni dubbie e richiesta di chiarezza

Ruffini solleva anche dubbi sulla sottoscrizione dei documenti relativi all’aspettativa, chiedendo una verifica approfondita. “Appare opportuno procedere, nella sede di cui all’Art.70 del TUEL, al disconoscimento e/o alla querela di falso. La produzione della determina il giorno prima del Consiglio comunale di approvazione delle cause di ineleggibilità, impone questo dovere di correttezza, in considerazione del fatto che risulta inusuale l’emanazione con più di 50 giorni di ritardo, attesa che
la prassi del Comune di Pomezia è procedere entro i 5 giorni, se non di solito il giorno successivo” scrive Ruffini.

Appello alla Prefettura e ai consiglieri comunali

L’esposto si conclude con un invito alla Prefettura di intervenire per avviare la procedura di decadenza della sindaca Felici. “Stupisce inoltre che i consiglieri comunali, apprese dette informazioni, non abbiano, di loro, attivato spontaneamente quanto a difesa della legalità e della correttezza amministrativa,” aggiunge Ruffini, sottolineando le possibili conseguenze finanziarie derivanti dalla presunta ineleggibilità del Sindaco.

Verso un’azione popolare

Paolo Ruffini annuncia inoltre di essere pronto a ricorrere all’azione popolare ex Art. 70 del TUEL qualora la situazione non venga risolta entro i tempi indicati. La battaglia legale sembra solo all’inizio e rischia di aprire un nuovo capitolo nella politica locale di Pomezia.

La replica del sindaco

Dal canto suo, il sindaco ha commentato così la vicenda. “Sto leggendo notizie e sentendo circolare voci “fantasiose” circa la presunta illegittimità della mia candidatura e quindi della mia successiva carica da Sindaco di Pomezia. Come prevede il regolare iter per candidarsi a un ruolo politico in un ente locale, nel rispetto della trasparenza istituzionale, ho – a tempo debito – presentato la necessaria documentazione relativa alla mia posizione lavorativa nel momento della candidatura. Documentazione che è a disposizione del Prefetto e di chi, a livello legale, è preposto a valutarla”.

“Comprendo – prosegue ancora il Primo Cittadino – che l’opposizione e i miei avversari politici non gradiscano il fatto che io sia il Sindaco della città e che trovino qualsiasi pretesto per contrastarmi. Ma sarà il voto dei cittadini, tra 4 anni, a decidere chi sarà il prossimo sindaco di Pomezia. Io proseguo il mio percorso, vado avanti per il bene della città a portare a termine i punti del mio programma politico per il quale i cittadini mi hanno scelta come guida di Pomezia”.