Pomezia, il Tar chiude storico (grande) mobilificio: è senza antincendio
Il Tar-Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha ordinato la chiusura di un grande e storico mobilificio di Pomezia situato in via Naro n. 10, ossia a due passi dal centro città perché è senza antincendio. La sentenza n. 11151 del 30 maggio è stata sottoscritta dalla sezione stralcio, così si chiama tecnicamente.
Pomezia, il Tar chiude lo storico mobilificio
La vicenda, in realtà, è stata sollevata dal Comune di Pomezia ormai 5 anni fa, per la precisione nel 2019. In quel momento storico il municipio, e l’allora sindaco Adriano Zuccalà, hanno emesso un provvedimento (il n. 21764) con il quale ‘ordinava – così si legge tar le carte – il divieto di prosecuzione dell’attività di commercio al minuto ed all’ingrosso di mobili nei locali siti in Pomezia (Roma), via Naro n. 10″.
I Vigili del Fuoco: “È senza antincendio”
L’ordinanza del Comune seguiva una ispezione dei Vigili del Fuoco del 29 gennaio 2019. Poco dopo, la società titolare del mobilificio ha impugnato gli atti e intrapreso la strada giudiziaria che però la vede soccombere, almeno in questo primo grado giudiziario. Salvo ulteriore ricorso in appello al Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa.
Il mobilificio si difende
“Parte ricorrente – così si è difeso il mobilificio – chiede l’annullamento di tale atto. Innanzi tutto sostenendo che esso sarebbe affetto da un macroscopico errore. Consistente nell’aver confuso il Comune di Pomezia i locali oggetto della s.c.i.a. per lo svolgimento dell’attività commerciale. Posti al piano terra e contraddistinti con i subalterni da 815 a 824. Con quelli oggetto dei rilievi da parte dei Vigili del Fuoco, posti al piano interrato ed individuati con il subalterno 961. Sicché “risult(erebbe), pertanto, evidente l’errore in cui è incorsa l’Amministrazione Comunale nell’aver ordinato il divieto di prosecuzione dell’attività di vendita ed esposizione. Con riferimento alla menzionata S.C.I.A., che – come detto – non contempla assolutamente il piano interrato”.
Il Tar boccia il mobilificio
“La ricorrente evidenzia, inoltre – prosegue la sentenza del Tar – “in via di mero subordine, qualora, con il provvedimento impugnato, il Comune di Pomezia abbia inteso riferirsi anche ai locali di vendita ed esposizione posti al piano terra oggetto della S.C.I.A. per l’attività commerciale. Come i locali di vendita ed esposizione posti al piano terra non siano comunque soggetti ai controlli di prevenzione incendi previsti dal d.P.R. n. 151 del 1° agosto 2011, essendovi esclusi quelli con superficie lorda non superiore a 400 mq., comprensiva dei servizi e depositi (in tal senso, Allegato 1, “Attività n. 69”)”.
Il Tar del Lazio non ha ritenuta corretta la versione del mobilificio ed ha infine “respinto” le sue richieste e “condanna la società ricorrente al rimborso, in favore del Comune di Pomezia, delle spese di lite, che liquida in complessivi euro 2.000,00 (duemila/00), oltre accessori di legge”, se dovuti”.