Pomezia, protocollo assente nell’aspettativa del sindaco Felici: rischio ineleggibilità?
Ogni persona che desidera conservare il proprio posto di lavoro mentre ricopre delle cariche pubbliche deve richiedere l’aspettativa, ovvero un periodo di sospensione temporanea del rapporto di lavoro, durante il quale il lavoratore non svolge le proprie mansioni, ma conserva il posto. La stessa cosa è accaduta al sindaco di Pomezia Veronica Felici quando, il 4 agosto 2022, è stata nominata assessore al bilancio al Comune di Ardea.
Per quanto riguarda la richiesta di aspettativa relativa alla sua candidatura a Sindaco del Comune di Pomezia, pare che ci siano due problemi: sembrerebbe che questa non abbia un numero di protocollo e che le dimissioni dal ruolo di assessore ad Ardea siano state comunicate solamente il 14 aprile 2023.
Richiesta di aspettativa con “protocollo” a penna: valida o non valida?
Questo è il dubbio principale che sorge analizzando la richiesta di prolungamento dell’aspettativa. Infatti, il “protocollo” – o meglio, quello che dovrebbe essere un protocollo – non è stato fatto attraverso l’utilizzo dei sistemi digitali come previsto dalle norme vigenti, ma è stato fatto a mano. L’utilizzo dei sistemi digitali di protocollo è stato introdotto per garantire la tracciabilità, l’inalterabilità e la trasparenza del processo. Inoltre, sull’atto appare solo la dicitura “ricevuta in data 13/04/23” insieme al timbro del Comune di Pomezia e alla firma – irriconoscibile – di una dipendente. Quindi, il problema principale di questo “protocollo” è, paradossalmente, la mancanza del numero di protocollo, introvabile in qualsiasi atto dia noi esaminato in numerosi giorni di minuziosa ricerca.
La data di pubblicazione dopo 59 giorni
Inoltre, un’altra anomalia importante è la data di pubblicazione: mentre la precedente aspettativa (relativa all’incarico ad Ardea) è stata presentata il 4 agosto del 2022 ed è stata approvata e pubblicata con determina dirigenziale 1111 il giorno successivo, l’aspettativa – o meglio, il prolungamento – relativa al suo incarico di Sindaco di Pomezia è stata approvata e pubblicata 59 giorni dopo la richiesta di concessione, il 6 giugno 2023. Peraltro, la determina non è stata firmata dal dirigente al personale, ma da quello all’urbanistica.
Dunque, quello che sembrerebbe arrivare è una richiesta scritta senza numero protocollo e ricevuta non si sa da chi.
In conclusione, i dubbi sono sostanzialmente due: è possibile utilizzare un sistema di “protocollo” a penna se c’è la disponibilità del protocollo digitale? Se la risposta è sì, qual è il numero di protocollo di questa richiesta?
La nuova aspettativa mai arrivata
L’altro interrogativo che preoccupa esaminando l’atto citato riguarda il fatto che sappiamo che Felici, da assessore al bilancio ad Ardea, ha dato le proprie dimissioni il 14 aprile 2023. Analizzando lo stesso documento, ci chiediamo come il Comune di Pomezia possa aver ricevuto il prolungamento dell’aspettativa il 13 aprile, nonostante Felici fosse ancora in carica come assessore.
Inoltre il “mistero” si infittisce, perché – per essere candidata a Sindaco di Pomezia – Felici, in quanto dipendente dell’ente, avrebbe dovuto inviare un’apposita richiesta di aspettativa una volta rientrata in servizio, quindi il 15 aprile. Infatti, da quanto sappiamo, non c’è “continuità” dell’aspettativa tra un incarico e l’altro. E teoricamente non si può richiedere un “prolungamento” di questa, soprattutto perché cambia chi versa i contributi della dipendente: nel momento in cui era assessore ad Ardea se ne occupava il Comune di Ardea, mentre oggi se ne occupa il Comune di Pomezia.
Citando l’art 60 del TUEL, sappiamo che un dipendente del Comune – quale è Felici – è ineleggibile se non si colloca in aspettativa entro il giorno fissato per la presentazione delle liste, ovvero in questo caso il 14 aprile.
Le paroIe del sindaco e delle opposizioni
Il sindaco Veronica Felici, dopo essere stata contattata, ha espresso totale tranquillità rispetto alle questioni che vengono snocciolate all’interno di quest’articolo. Ciò perché i documenti relativi alla sua elezione erano già stati oggetto di un accesso agli atti da parte dell’opposizione – nello specifico del PD e del M5S – 16 mesi fa. Va detto che l’opposizione ha avuto accesso a questi atti e non ha ritenuto di sollevare obiezioni, ciò non di meno i cittadini e gli elettori di Pomezia hanno il diritto di verificare che tutti i requisiti e le condizioni di eleggibilità fossero presenti al momento della candidatura della corrente amministrazione.
Flavio De Paro