Pomezia, scuola Marone: c’è amianto nella pavimentazione delle vie di fuga
Scuola Marone a Pomezia, non solo le criticità legate alla sicurezza antincendio della struttura. Adesso i problemi sono ben altri e più seri. A evidenziarli sempre uno dei rappresentanti dei genitori, l’architetto Massimo Andreoli.
L’architetto, oltre ad aver preparato una relazione dettagliata, dalla quale emergono i principali aspetti che destano preoccupazione in merito all’antincendio, ha richiesto un campionamento in massa e l’analisi microscopica per la verifica della presenza di amianto su un campione di pavimento.
L’amianto nelle vie di fuga della scuola
E il risultato delle analisi, ricevuto ieri sera, non è stato dei migliori. Il laboratorio, infatti, ha rinvenuto la presenza di fibre di amianto sia nel pavimento che nella colla utilizzata per incollare il pavimento stesso.
“Per completezza di informazione – spiega l’architetto Massimo Andreoli – vorrei aggiungere che questo campione proviene dalle vie di fuga della scuola e per questo dovrebbe essere certificato in classe di reazione al fuoco GM2. In realtà tra gli atti prodotti al CNVVF non vi è traccia di tale Certificazione per cui il pavimento è, fino a prova contraria, da intendersi combustibile per cui un eventuale incendio, oltre ai danni propri, comporterebbe anche il rilascio totale delle fibre di amianto contenute nel pavimento e nella colla”.
L’esposto presentato ad agosto
L’anno scolastico per gli alunni della Marone non è iniziato in maniera serena. Il primo giorno di scuola è slittato dall’11 al 16 settembre, con una comunicazione fatta dal dirigente scolastico alle famiglie solo nella tarda serata. Poi il caos legato alla logistica, a causa del traffico del punto nevralgico in cui è collocata la nuova scuola, proprio all’incrocio tra via del Mare e via Pontina, all’altezza dell’entrata di Pomezia centro, su via Roma. E la pioggia di lamentele non solo da parte dei genitori che dall’inizio contestavano lo spostamento in quest’area, ma anche dei lavoratori che, per percorrere il tratto, adesso si trovano intrappolati in una sorta di girone infernale.
Ieri i dubbi riguardo la sicurezza antincendio. E adesso la notizia della positività delle analisi all’amianto, dubbio che da tempo era stato avanzato da diversi genitori. Infatti proprio Andreoli, il 19 agosto, aveva presentato un esposto in cui esternava la sua preoccupazione in merito alla possibile presenza di amianto proprio nel pavimento. “A tale proposito si evidenzia che, qualora tale pavimentazione risalisse agli anni della costruzione dell’edificio (anni ’70) – si legge nell’esposto – è probabile che possa contenere fibre di amianto in quanto tali tipologie di pavimentazioni realizzate in plastica, resina, gomma o comunque in materiale sintetico, venivano spesso prodotte addizionando appunto fibre di amianto per incrementarne la resistenza all’usura”.
“Nuovo” edificio meno sicuro di quello “vecchio”?
“Questo problema dell’amianto – dichiara Andreoli – nella sede dove eravamo fino a giugno 2024, in via della Tecnica 2, non c’era. E non c’erano neanche tutti i rischi antincendio dovuti alla presenza delle altre attività nell’edificio di via dei Castelli Romani 2. Non c’era nemmeno il problema della lunghezza dei percorsi di esodo, che adesso è raddoppiata, o della sicurezza dei disabili, che a via della Tecnica potevano agevolmente essere portati in salvo. Adesso nella nuova sede devono attendere i soccorsi al terzo piano in un luogo sicuro, che tale non è. In altre parole, gli alunni e i docenti sono attualmente in una condizione di maggior rischio rispetto a prima”.
La comunicazione al dirigente scolastico
La relazione relativa alla sicurezza e i risultati delle analisi sono stati inviati al dirigente scolastico Stefano Colucci, affinché intraprenda tutte le azioni necessarie a tutela degli studenti e del personale scolastico. “Quello che mi aspetto dal Preside è che renda coscienti i genitori dei reali pericoli che sono presenti nella scuola così ognuno potrà decidere per i propri figli. Sono fiducioso che questo avvenga e mi sento di rassicurare gli altri genitori”.
L’interrogazione in Regione
Ma la questione ha ormai superato i confini comunali ed è approdata in Regione. Ieri, infatti, è stata protocollata un’interrogazione da parte dal consigliere Valeriani proprio riguardo la ‘nuova sede’ della scuola Marone. Attraverso questa interrogazione si chiede se la Regione sia a conoscenza delle criticità e se intende intervenire in qualche modo, anche se questo non è tema di competenza regionale.
La smentita del Comune
Il Comune aveva recentemente smentito la presenza di amianto. Dopo le polemiche sollevate, l’amministrazione comunale, da noi interpellata, aveva risposto che “per quanto riguarda la presenza di amianto, i valori rinvenuti nell’immobile sono inferiori ai valori rinvenuti in strada e non vi è nessun pericolo amianto“.
Per le altre criticità, la risposta era stata che il pavimento al secondo piano è stato confinato a norma con un nuovo pavimento. Ossia quello del piano superiore più recente che è stato realizzato dopo la legge contro l’amianto. “Le finestre verranno portate a una apertura maggiore, nel frattempo verrà realizzato un impianto di ricambio d’aria. Il Piano di sicurezza è stato redatto dalla Scuola, quello di viabilità dagli ingegneri dell’Ufficio Lavori Pubblici”, era stata la risposta da piazza Indipendenza.