Ponte Sisto e il fantasma di Donna Olimpia: leggenda o realtà?

Ponte Sisto e il fantasma di Donna Olimpia

Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj, conosciuta dai romani come “la Pimpaccia”, è una figura di grande rilievo nel Seicento romano, famosa per il potere e le ricchezze che accumulò durante il pontificato di suo cognato, Papa Innocenzo X.

Influente e ambiziosa, Olimpia incarnava un tipo di potere femminile insolito per l’epoca, tanto che la sua figura divenne oggetto di maldicenze e pettegolezzi che la dipinsero come una sorta di “papessa”. La sua storia, però, è legata anche a uno dei fantasmi più inquietanti della capitale: quello di Ponte Sisto.

La fuga e l’apparizione della carrozza infuocata lungo Ponte Sisto

Con la morte di Innocenzo X, Olimpia perse ogni appoggio e, secondo la leggenda, abbandonò Roma in fretta, portando via due casse piene di oro ecclesiastico. Si narra che ogni anno, il 7 gennaio, il suo fantasma attraversi Ponte Sisto su una carrozza infuocata, per poi gettarsi nel Tevere, scomparendo tra le acque con il suo carico di monete, accompagnata dai diavoli che la conducono all’Inferno. Questo rito spettrale rappresenta una punizione eterna per l’avidità e gli intrighi che caratterizzarono la sua vita.

Un’ombra sinistra sulla città eterna

Olimpia era temuta e odiata dai romani, che la accusavano di essere una manipolatrice e di gestire gran parte degli affari del Vaticano. Le cronache dell’epoca riportano che per avere il favore del papa, bisognava prima guadagnarsi il consenso di Donna Olimpia, rendendola uno dei personaggi più influenti della Roma barocca. La sua ascesa e il potere che deteneva alimentarono le voci di un legame con il soprannaturale, divenendo parte integrante del suo mito.

Vedere il fantasma: un presagio di morte

Parte integrante della leggenda di Donna Olimpia è la convinzione che chiunque riesca a vedere la sua carrozza infuocata sul Ponte Sisto sia destinato a una morte imminente. Questa diceria, diffusa nei secoli, ha conferito alla nobildonna una dimensione ancora più inquietante, trasformandola in un’ombra sinistra che continua a perseguitare la capitale. Roma ha così trasformato Olimpia in un simbolo spettrale di avvertimento, aggiungendo ulteriore mistero e terrore alla sua già inquietante storia.

Il mito di Donna Olimpia rappresenta non solo un racconto di fantasmi, ma anche un capitolo delle complesse dinamiche di potere che hanno segnato la Roma del Seicento, offrendo uno scorcio su come la città eterna ha sempre legato i suoi potenti a eventi misteriosi e soprannaturali.