Ponte sullo Stretto, la sinistra lo vuole solo gratis
Se si riuscirà a realizzarlo, il Ponte sullo Stretto di Messina bisognerà farlo gratis? C’è la solita compagnia di giro che protesta contro Salvini per stipendi che sarebbero più che meritati, in realtà.
A leggere l’ipocrita, fasulla, stupida indignazione della sinistra, un’opera che potrebbe passare alla storia equivale al reddito di cittadinanza o al salario minimo. E nemmeno alle spese facili di madame Soumahoro.
Ponte sullo Stretto da fare gratis…
Angelo Bonelli, che nel tempo libero si fa chiamare leader dei Verdi, è quello che ha la parola vergogna sempre in bocca e stavolta ha scatenato la solita cagnara per darsi un tono.
Siccome il governo ha voluto un emendamento per togliere di mezzo il tetto ai compensi dei manager incaricati della monumentale opera, l’ispettore verde si è scatenato. È andato a caccia dell’accusa su cui inchiodare il nemico. Non vuole il progresso ma la crisi permanente.
E appresso a lui una masnada di oppositori senza senso logico, ha fatto l’eco. Persino Italia Viva…
È la polemica ad essere vergognosa
Magari riuscire a centrare l’obiettivo del Ponte sullo Stretto! Roba da pagare oro chi lo progetta e lo realizza. Invece no, bisogna scatenare odio sociale: non si può guadagnare quel che si merita. E’ davvero il Paese all’incontrario, dove il valore dell’uomo va sbianchettato.
La vergogna è questa. Trattano i manager più importanti di cui l’Italia può disporre, come se fossero manigoldi e mangiapane a tradimento. È la solita sinistra di sempre.
Hanno Fassino in casa e criticano i compensi altrui, dopo essersi accasati in Parlamento grazie ad una legge elettorale che li dispensa dal consenso popolare. In pubblico sono contro i privilegi altrui, in privato coltivano i loro.
Chi lavora con perizia e qualità tecnologica rivolte al futuro deve invece essere disprezzato.
È davvero un atteggiamento intollerabile, le critiche sui compensi per un’opera straordinaria puzzano di classismo dei peggiori. E speriamo che al governo nessuno intenda fare marcia indietro.