Pontina, picchia selvaggiamente la compagna in macchina rischiando l’incidente a Castel Romano: salvata ‘al volo’ da una pattuglia
Botte, soprusi e violenze: una storia “d’amore” fatta di angherie, quella tra la 48enne Irma (nome di fantasia) e S.A., 42nne romano. Anni di violenze che, nell’agosto del 2023, avevano portato l’uomo a scontare 7 mesi di carcere.
Ma, uscito dal carcere, il 42enne si è ripresentato alla porta della donna, giurandole di essere cambiato e chiedendole di offrigli un’altra opportunità. E lei, ancora innamorata nonostante tutte le percosse ricevute negli anni, aveva deciso di credere alle sue promesse. L’ennesima storia di violenza familiare è successa a Roma e non si è conclusa in tragedia grazie al provvidenziale intervento della Polizia Locale, ieri pomeriggio, in via Pontina, nei pressi del campo rom di Castel Romano.
Il nuovo inferno
Ma le promesse si sono rivelate essere ben presto delle bugie. La decisione della donna l’ha infatti portata nuovamente a vivere un inferno. L’uomo, dopo i primi giorni di tranquillità, ha ricominciato a picchiarla, pretendendo che lei soddisfacesse i suoi bisogni materiali e sessuali. “Se non fai come ti dico ti ammazzo“, le diceva per convincerla a ubbidire. E le minacce erano “condite” dalle botte, per renderle più convincenti.
Coltello puntato al costato sulla Pontina
Ieri pomeriggio l’epilogo, che poteva rischiare una tragedia. La coppia si trovava in via Pontina, a bordo di una Lancia Y con l’uomo alla guida, quando è scoppiato l’ennesimo litigio. Incurante del fatto che e che l’auto stava iniziando a sbandare rischiando un incidente stradale, l’uomo ha iniziato a colpirla.
Poi le ha puntato un coltello al costato. Fortunatamente l’auto, che viaggiava nel tratto nei pressi del campo nomadi di Castel Romano, si è accorta della presenza di autopattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale, in servizio di sorveglianza.
Il salvataggio
Con una manovra repentina, la 48enne, scatenando l’ennesimo scoppio d’ira dell’uomo, è riuscita ad attirare l’attenzione dei caschi bianchi. E proprio contro di loro il 42enne ha sfogato la propria rabbia, nel momento in cui si sono frapposti tra lui e la donna, per difenderla dalla sua furia omicida.
L’uomo è poi stato condotto presso gli uffici della U.O . SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) dalle pattuglie intervenute. Per “difendersi”, il 42enne si è dichiarato “assuntore di cocaina”. L’uomo risulta avere un importante vissuto criminale alle spalle, con precedenti penali per reati di furto, lesioni personali, appropriazione indebita, minacce e violenza carnale.
Caos al comando
Ma al comando l’uomo, per nulla d’accordo con il fatto che sarebbe stato arrestato, ha dato nuovamente in escandescenza, rivoltandosi contro gli agenti presenti che hanno dovuto richiedere l’intervento di personale sanitario per procedere alla sedazione. Dopo aver confortato la donna, ancora in stato di shock e richiesto ulteriore intervento di personale sanitario per la medicazione degli effetti dei colpi subiti, è stata immediatamente attivata dai caschi bianchi la procedura del “codice rosso” prevista per le donne vittima di violenza.
Per l’uomo, previo iniziale periodo di in stato di piantonamento presso il nosocomio del Policlinico Tor Vergata, si sono schiuse (nuovamente) le porte del carcere.
“Caschi bianchi punto di riferimento”
Soddisfazione per l’operato dei colleghi è stata espressa dal SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), attraverso il Segretario Romano Marco Milani.
“Ancora una volta dobbiamo ringraziare l’immediato e professionale intervento dei colleghi in quelli che possiamo definire veri e propri crimini efferati che quotidianamente si consumano nelle strade delle grandi metropoli. Questo testimonia come le Polizie Locali siano presenza in divisa ormai prevalente nei territori urbani e punto di riferimento al quale i cittadini si rivolgono nelle quotidiane emergenze. Purtroppo a questa vera e propria funzione di Forza di Polizia, sebbene ad ordinamento locale, continua a non esserne accordato il relativo riconoscimento giuridico – sottolinea Milani – Torniamo a chiedere al Governo Meloni una coraggiosa legge di riforma che equipari le Polizie Locali ai colleghi delle altre forze dell’ordine e al Sindaco Gualtieri una contrattazione adeguata che valorizzi e distingua le diverse responsabilità, rischi e competenze, rispetto al resto degli impiegati Comunali”.