Porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, Musolino commissario, ma non è una vittoria: a scegliere il presidente sarà il centrodestra
![Pino Musolino](https://www.7colli.it/wp-content/uploads/2025/02/Pino-Musolino.png)
C’è chi prova a venderla come una vittoria schiacciante, un trionfo personale, ma la nomina di Pino Musolino a commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, ovvero dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, ha tutto il sapore di una mossa obbligata, piuttosto che di un successo. Il 30 gennaio, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, su indicazione del sottosegretario con delega ai porti Edoardo Rixi, ha scelto di affidare all’ex presidente il ruolo di commissario temporaneo, visto che il suo mandato era scaduto il 15 dicembre ed era stato prorogato di 45 giorni.
Ma se Musolino fosse davvero così potente, non sarebbe stato direttamente riconfermato presidente, anziché ricevere un incarico a tempo determinato? La realtà è che la sua nomina non è né una promozione né un riconoscimento, ma solo un atto amministrativo per evitare scossoni, in attesa di trovare un nuovo presidente.
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Nomina di prassi, non un riconoscimento
Lo stesso schema è già stato adottato più volte in passato. Per garantire continuità, si affida temporaneamente il ruolo di commissario al presidente uscente. Niente di straordinario, dunque. Nessuna manovra politica di forza, nessuna conferma di leadership, nessun riconoscimento di valore, come qualcuno vuole far credere, strumentalizzando ed enfatizzando questa nomina, ma solo un passaggio di consegne in attesa di un successore.
L’alternativa sarebbe stata quella di nominare un ammiraglio, in quanto figura istituzionale, ma ciò avrebbe richiesto un ulteriore passaggio di consegne con annessi ritardi. Ecco perché la scelta più pratica è stata confermare temporaneamente Musolino, giusto il tempo di sistemare le carte e far partire l’iter parlamentare per la scelta del nuovo presidente, che ha una durata piuttosto lunga.
Un incarico con una scadenza chiara
La durata dell’incarico di Musolino? Quella dell’iter parlamentare che consentirà di decidere il suo successore, quindi circa 45 giorni, massimo due mesi. E qualcuno, negli ambienti ben informati, sa già chi sarà il vero successore. Spoiler: non sarà Musolino. E l’ex presidente ne è consapevole. Perché allora accettare il ruolo di “traghettatore” senza alcuna prospettiva di rimanere?
Forse il vero colpo di scena sarebbe stato un gentile ma secco: “No, grazie”, un’uscita di scena elegante. Invece, Musolino ha preferito rimanere, anche se solo per accompagnare il porto verso un cambio di gestione già scritto.
Il centrodestra vuole un suo uomo
La realtà politica è chiara: questa volta il centrodestra vuole una figura di riferimento nei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Musolino, scelto a suo tempo dal centrosinistra, è fuori dai giochi.
L’iter per la scelta del nuovo presidente è già delineato: il governatore del Lazio Francesco Rocca proporrà una rosa di nomi, che verrà esaminata dalle commissioni parlamentari e poi inviata al ministro Salvini, che farà la scelta finale. Un processo che richiede circa un mese e mezzo.
Quindi, nessuna vittoria personale per Musolino, nessuna mossa strategica, ma solo una prassi amministrativa in attesa che il governo decida chi mettere al comando. Un prolungamento del commiato, nulla di più. La partita è già chiusa e il vincitore non sarà l’attuale commissario.