Con la Schlein è la Meloni a vincere pure le primarie Pd
La Schlein batte Bonaccini e la Meloni vince pure le primarie del Pd. Potrebbe essere questa la sintesi del voto di ieri nei gazebo che diventano ancora più rossi.
Il Pd diventa sempre più di sinistra, anche se gli iscritti preferivano Bonaccini. Conseguenze: si frantumerà ogni possibile intesa con Renzi e Calenda. Con i Cinquestelle concorrenza ancora più agguerrita. E sul piano più vastamente politico a fregarsi le mani con la vittoria della Schlein è Giorgia Meloni, che già pregusta scissioni moderate e cattoliche al Nazareno.
Schlein prima ma a vincere è la Meloni
Indubbiamente, una sorpresa, a partire dal trionfo nelle grandi città: il voto del sud non è bastato al governatore dell’Emilia Romagna, che pure era il grande favorito e aveva stravinto le primarie tra gli iscritti al partito.
Invece, il voto esterno ha premiato la Schlein e i suoi sponsor, da Orlando a Franceschini a Zingaretti.
Ora ci saranno promesse di unità in un partito spiccatissimo ma nessuno ci crede: la frattura sarà evidente. A partire dalla posizione da esprimere sul conflitto russo-ucraino. E poi, sui diritti civili. Per la destra italiana si apre una stagione ancora più interessante.
Certo, si faranno sentire ancora di più centri sociali e galassia anarcoide, ma se hanno votato così è quello che volevano. La noia provocata da Bonaccini ha provocato effetti disastrosi.
Il Pd riesce a perdere pure le sue primarie
Ovviamente, non è tutto nero per il Pd. Comunque è un segnale di vitalità la scelta di una nuova leadership, oltretutto al femminile. E aver superato l’asticella del milione di voti rappresenta un segnale di partecipazione evidente.
Ma è anche vero che il consenso per la Schlein avrà bisogno di tempo per essere sedimentato: le correnti ci sono ancora, come gli apparati di potere che avevano giurato fedeltà al suo avversario.
Riunificare il Pd, scegliere alleanze rassicuranti non saranno esattamente compiti facili. Se non ci riusciranno il Pd avrà perso pure le proprie primarie.