Incredibilmente, venerdì a Palermo ricomincia il processo a Salvini
Intanto, come se tutto fosse così normale, Matteo Salvini torna a processo a Palermo. Venerdì prossimo si continua nella pretesa di inchiodare il capo della Lega a chissà quanti anni di carcere per aver fatto il suo dovere da ministro.
Lo vuole una incredibile maggioranza parlamentare: perché si va a giudizio nel nome della politica e non del codice penale. Una vergogna tutta italiana.
Quel processo a Salvini
Perché nel frattempo continuano a sbarcare centinaia e migliaia di clandestini, nel disinteresse generale, a partire dal ministro Lamorgese. Che non muove un dito perché non sa fare il suo mestiere o perché non vuole farsi processare pure lei.
Parliamo delle solite imprese della Open Arms, una delle Ong che vanno a caccia di clandestini nel mar Mediterraneo: lo fanno con ancora più forza anche adesso, perché sanno che tanto l’Italia non bloccherà mai più le loro azioni.
La via giudiziaria della sinistra
Ma il processo a Salvini è addirittura per sequestro di persona. E incredibilmente il leader leghista potrebbe beccarsi fino a quindici anni di galera. E nessuno fiata per dire che processi così non hanno alcun senso: non c’è reato nella difesa dei confini e semmai andrebbe mandato a giudizio anche quel governo Conte 1 che condivise passo passo le decisioni del suo ministro dell’interno.
La sinistra vuole abbattere Salvini per via giudiziaria e pare davvero assurdo che si possa continuare in questa maniera. Negli anni lo hanno tentato anche per Silvio Berlusconi, perché pensano di usare il codice penale a vantaggio loro. Lo dimostra proprio quel voto del Senato che decise il processo. A maggioranza.
Ma il leader della Lega resta sereno e continua a difendersi nel processo, per stare a testa alta di fronte a tutti gli italiani. Però non è una grande immagine per il nostro Paese, che pretende di giudicare un leader per aver fatto quello che ha promesso agli elettori. Ma passerà anche questa.