‘Ndrangheta Anzio e Nettuno, processo Tritone: chiesti oltre 240 anni di carcere per gli imputati
Si è conclusa questa mattina, nell’aula 2 del Tribunale di Velletri la requisitoria dei Pubblici Ministeri Giovanni Musarò e Giovanna Fini nel processo noto come Tritone, che vede 22 imputati accusati di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Al centro del dibattimento, le pesanti infiltrazioni criminali che hanno portato allo scioglimento per mafia dei Comuni di Anzio e Nettuno nel 2022.
La ‘Ndrangheta aveva colonizzato il litorale
Secondo la Procura, la ‘Ndrangheta si era radicata profondamente nel territorio di Anzio e Nettuno, agendo attraverso infiltrazioni politiche, narcotraffico ed estorsioni. Le cosche erano riuscite a creare legami opachi con alcuni rappresentanti della pubblica amministrazione e apparati investigativi, esercitando una forte influenza anche in ambito elettorale.
Pesanti richieste di condanna
Le richieste del Pm Giovanni Musarò al al collegio presieduto dal giudice Silvia Artusi sono durissime: oltre 240 anni di carcere per i 22 imputati. Le pene più alte riguardano i due presunti capi dell’organizzazione: Giacomo Madaffari, per il quale sono stati chiesti 30 anni di carcere e una multa di 50mila euro, e Davide Perronace, per cui si richiedono 24 anni di detenzione. Entrambi sono accusati di essere i vertici della locale di ‘Ndrangheta operante sul litorale laziale.
Tra gli altri imputati, compaiono nomi noti per aver già avuto contatti con la giustizia: Bruno Madaffari, Claudio Lucifero e Alfonso Manera. Le richieste di pena per loro si aggirano attorno ai 19 anni di carcere.
Un processo emblematico
Dopo gli arresti del febbraio 2022 e il successivo commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno, questo processo rappresenta un punto di svolta nella lotta contro le infiltrazioni mafiose nel Lazio. La requisitoria della Procura ha delineato un quadro inquietante, in cui la criminalità organizzata era riuscita a stabilire un vero e proprio controllo del territorio, influenzando amministrazioni locali e gestendo traffici illeciti.
Le prossime tappe
Da domani prenderanno il via le arringhe difensive degli avvocati, mentre i Comuni di Anzio, Nettuno, la Regione Lazioe l’Associazione vittime delle mafie si sono costituiti parte civile nel processo. Nonostante il peso delle accuse, va ricordato che gli imputati restano presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Le pene richieste per i 22 imputati
Ecco un riepilogo delle richieste di condanna avanzate dalla Procura:
- Giacomo Madaffari: 30 anni
- Davide Perronace: 24 anni
- Bruno Madaffari: 19 anni
- Claudio Lucifero: 19 anni
- Alessandro Glorioso: 14 anni e 3 mesi
- Gabriele Perronace: 15 anni
- Angel Cotov Rostov: 20 anni e 3 mesi
- Altri imputati vedono richieste di pena che variano dai 2 ai 10 anni di carcere.
Il processo Tritone segna un passaggio cruciale nella lotta contro le mafie locali e il narcotraffico, con l’attenzione puntata sugli sviluppi delle prossime udienze.