Protesta in Campidoglio, comitati contro Gualtieri: “No al biodigestore a Casal Selce”
Proteste in Campidoglio contro il sindaco Gualtieri e la giunta del Partito Democratico, “che vuole trasformare le periferie in discariche”, accanendosi in particolare su Casal Selce con il biodigestore.
Diventato uno dei simboli dello scontro tra istituzioni e cittadinanza sulla gestione ambientale e territoriale, ieri, i comitati di Casal Selce, Massimina e Castel di Guido si sono così recati nell’aula capitolina della assemblea consiliare per manifestare la contrarietà alla realizzazione del biodigestore in un’area tutelata dalla legge paesaggistica, denunciando gravi violazioni dei diritti paesaggistici, ambientali e democratici.
Una collocazione che i comitati giudicano inaccettabile
L’area individuata per il biodigestore si trova a soli 90 metri dalle abitazioni e a 600 metri da scuole e strutture sanitarie (RSA), una collocazione che i comitati giudicano inaccettabile. La zona è già protetta dalla normativa paesaggistica, e i terreni interessati sono coltivati da oltre 60 anni da agricoltori locali, i quali verrebbero allontanati per far posto all’impianto. Questa situazione ha scatenato una mobilitazione popolare, con la partecipazione attiva dei residenti e dei comitati di quartiere.
Rischi per la salute e per l’ambiente
I comitati hanno più volte sottolineato i rischi per la salute e per l’ambiente, evidenziando che la Valle Galeria ha già subito decenni di inquinamento e degrado a causa della discarica di Malagrotta, chiusa dall’Unione Europea dopo aver causato enormi danni ambientali e sanitari. Secondo i comitati, la scelta di localizzare un nuovo impianto nella stessa area rappresenta una forma di razzismo ambientale, continuando a penalizzare la stessa popolazione con infrastrutture dannose.
Critiche al Sindaco Gualtieri
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stato criticato per il suo rifiuto di incontrare i rappresentanti dei comitati e di discutere i siti alternativi proposti, lontani dalle abitazioni e più adatti per minimizzare l’impatto. L’incontro con il capo segreteria Ruberti, descritto dai comitati come scontroso e arrogante, ha accentuato il senso di frustrazione e alienazione dei residenti, che denunciano un comportamento antidemocratico da parte delle istituzioni.
Speranze nel Consiglio di Stato
I comitati hanno riposto le loro speranze nel Consiglio di Stato, confidando che i giudici possano valutare con attenzione le problematiche legate alla localizzazione dell’impianto. Viene richiamato anche il recente incidente a Calenzano, che ha evidenziato i rischi potenziali legati a infrastrutture simili in contesti inadeguati.
Urgente un confronto costruttivo
La mancanza di dialogo e trasparenza da parte delle istituzioni rischia di amplificare le tensioni, alimentando il malcontento e la sfiducia nella gestione amministrativa. È urgente un confronto costruttivo per trovare soluzioni alternative che tutelino sia l’ambiente che la salute e i diritti della comunità.