Protezione speciale, addio: è un cavallo di Troia per far entrare più clandestini
Ci mancava solo la “protezione speciale” per consentire ai clandestini di riempire l’Italia. La nuova polemica sollevata dalle sinistre ancora una volta va contro gli italiani e anche contro gli immigrati. La protezione speciale in realtà è un cavallo di Troia per far venire più immigrati in Italia. Ma d’altra parte sono anni, se non decenni, che la sinistra, inspiegabilmente, vorrebbe con tutti i mezzi che sempre più milioni di disperati approdassero in Italia. Così, senza ragione, perché loro vogliono così. E per farlo, a livello europeo, si sono organizzate strutture costosissime e imponenti, come le navi milionarie delle ogn, i droni per la ricerca dei “naufraghi”, il personale specializzato che su queste navi opera e le spese per farle scorrazzare in lungo e in largo per il Mediterraneo. Parliamo di miliardi di dollari. Ma chi glieli dà, e perché?
La protezione speciale serve solo a far arrivare più clandestini in Italia
Prima o poi, siamo fiduciosi, verrà fuori la verità du quello che appare essere un gigantesco complotto rivolto proprio contro l’Italia, acuitosi da quando al governo c’è la destra. Non a caso gli sbarchi sono aumentati a dismisura. In attesa di quel momento, il governo fa fronte a questa offensiva senza precedenti, mentre la sinistra lavora contro gli italiani che hanno votato per lo stop ai clandestini. Pietra dello scandalo adesso è la cancellazione della cosiddetta protezione speciale tramite l’emendamento al decreto Cutro, che dovrebbe restringere le maglie sbrindellate del permesso temporaneo. Ciò che ha anche causato una salvaguardia indiscriminata e ingovernabile degli irregolari. Irregolari che, ricordiamolo ancora una volta, violano la legge del loro Paese e del nostro, mettendo anche a rischio i minori, altro reato.
La Lega: la protezione speciale introdotta dal ministro Lamorgese
La Lega ricorda che la protezione speciale fu introdotta dal ministro Lamorgese e dalla sinistra nel 2020. In pratica, era diventata una sanatoria, un fattore di grande attrazione per l’immigrazione. La protezione speciale ha creato sovraffollamento in tribunali e questure e non ha prodotto mai integrazione. “Si ritorna ai decreti Salvini”, sintetizzano dal Carroccio. La stretta prevede un giro di vite anche sui motivi di salute che stringevano le maglie delle espulsioni. Quanto alle “gravi condizioni psicofisiche o derivanti da gravi patologie” che assicurano cure gratuite e ingresso in Italia, ora per fortuna si parla di “condizioni di salute derivanti da patologie di particolare gravità, non adeguatamente curabili nel Paese di origine”. Quindi, curati a casa tua anziché venire ad appesantire il nostro sistema sanitario già abbastanza debole.
Il rispetto delle convenzioni internazionali
La proposta di modifica prevede inoltre che quei clandestini che non possono essere espulsi non potranno più beneficiare di permessi di soggiorno convertibili in permessi di soggiorno per motivi di lavoro. Fonti della maggioranza assicurano che il sub-emendamento tiene conto dei rilievi sollevati dal Quirinale nei giorni caldi del dl Cutro. E che l’abolizione della protezione speciale è portata avanti nel rispetto delle convenzioni internazionali.
Il governo protegge gli italiani e i confini nazionali
La situazione è chiara: il governo protegge gli italiani e i confini nazionali, e non sembra si fermerà per le ipocrite proteste dei soliti noti. “Io ho come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale, perché si tratta di un’ulteriore protezione rispetto a quello che accade al resto di Europa. C’è una proposta della maggioranza nel suo complesso, non è un tema su cui ci sono divergenze. È complessa ed è normale che ci siano diversi emendamenti”. Lo aveva mgià detto il premier Giorgia Meloni parlando delle modifiche al Dl Cutro nell’ultimo giorno della visita in Etiopia. E alle parole seguono i fatti: non possiamo più permetterci questa instabilità sociale e i costi altissimi per tutte le esigenze non solo dei landestini, ma del personale, dei militari, delle forze dell’ordine, dei traghetti e quant’altro.