Pupo canta Bella Ciao, ma dice no a Putin: “Ci ho ripensato, non andrò al Sanremo russo”
Pupo non andrà a Mosca e non parteciperà più come giudice al ”Sanremo” russo! Lo rivela Enzo Ghinazzi a Dagospia: ”È successo l’imprevedibile sulla mia partecipazione al festival ‘Road to Yalta’. In virtù di riflessioni e assorto nei miei pensieri nel viaggio che sto facendo verso il Belgio, ho deciso di non partire per Mosca. Il motivo? Non certo per le polemiche e per tutto ciò che è accaduto in questi giorni ma per un fatto che vi spiegherò più avanti. Sono molto chiaro con tutti…”
https://www.youtube.com/watch?v=fU0i6o1fGIg
È iniziato ieri il festival russo “Road to Yalta” nella Sala Piccola del teatro del Cremlino, a Mosca, ma la serata più importante sarà il 2 maggio quando “un grandioso concerto di gala nella Sala Grande vedrà partecipanti stranieri che canteranno in duetto con le stelle russe”.
E tra tutti veniva dato come “ospite speciale dall’Italia il cantante Pupo“. E’ quanto si legge sul sito del festival, che porta il nome di una ridente località turistica di Crimea, penisola annessa dalla Russia nel 2014. La stessa che ora il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dice di voler riconquistare nella prossima controffensiva, prevista a breve contro la guerra di invasione russa in corso in Ucraina. Una decina di giorni orsono il conduttore del canale televisivo “Rossia 1” Ernest Mackevicius ha pubblicato un video con la canzone “Bella Ciao”, proprio con il compositore e cantante italiano Pupo. La canzone simbolo per i partigiani italiani, sostengono gli organizzatori di Road to Yalta, è diventata “l’inno informale del festival”, ideato e organizzato dai giornalisti Andrey Kondrashov e lo stesso Mackevicius.
Un video come teaser che vedeva Pupo saltare su una lussuosa auto e impostare il navigatore dall’Italia alla Crimea, per poi appunto mettersi a cantare la canzone partigiana, mentre continuano i bombardamenti russi sull’Ucraina. Gli obiettivi del Festival sono nel regolamento pubblicato in russo sul sito: “Coinvolgimento di un pubblico straniero nelle tradizioni musicali nazionali (russe, ndr) e rafforzamento della vera immagine del soldato-liberatore sovietico; sviluppo del turismo di eventi e posizionamento della Repubblica di Crimea come parte integrante della Russia; conservazione della memoria storica e continuità delle generazioni sulla base dell’arte della canzone sulla Grande Guerra Patriottica (la II guerra mondiale, ndr) e sulle gesta del popolo sovietico”.