Quaranta anni fa nascevano gli Swatch a prezzi mai visti: fu una autentica rivoluzione

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Creati per trasformare l’esclusiva orologeria svizzera, con collezioni giovani e colorare e rendendola accessibile con prezzi bassissimi. Eppure oggi, alcuni di quei modelli valgono migliaia di euro, ricercati dai collezionisti come i più celebri nomi del settore. E’ l’imprevedibile paradosso degli Swatch, gli “orologi per tutti” che celebrano i loro primi quarant’anni, essendo stati presentati nel 1983 dal gruppo Smh (Societé Suisse de Microelectronique et d’Horlogerie). Il primo marzo del 1983 fu commercializzato infatti il “Second Watch” (secondo orologio) a prezzo contenuto ma di alta qualità, artistico ed emozionale e Swiss made: era nato lo Swatch. il loro padre riconosciuto è tuttavia il geniale Nicolas George Hayek, matematico e fisico prestato all’imprenditoria.

Così la Svizzera affrontò e vinse la sfida giapponese

Origini libanesi, Hayek all’inizio degli anni ’80 si trovò di fronte alla necessità di risollevare da una crisi profonda l’azienda nata dalla fusione di due gruppi svizzeri Asuag e Ssih. Due nomi storici visto che il primo, fondato nel 1931, tra gli altri il marchio Longines mentre il secondo – quasi coetaneo – comprendeva Tissot e Omega. In realtà già dalla fine degli anni ’70 era tutto il settore dell’orologeria svizzera a soffrire per la concorrenza giapponese capace di realizzare cronografi economici, affidabili e giovani, lontani dagli impegnativi modelli elvetici, destinati a essere tramandati di generazione in generazione. Per sfidarli sul loro terreno Hayek giocò le carte della qualità, del design e del prezzo. In Italia al loro lancio – e per molto tempo – il listino fissato in 50 mila lire. E da noi, come nel resto del mondo, fu subito un successo strepitoso.

Oggi il gruppo propone orologi di tutte le fasce di prezzo

La leadership di Hayek – che ha guidato Smh come presidente e ad dal 1986 al 2010 – peraltro è stata essenziale per il lancio del marchio. Le sue strategie di produzione e marketing sono state dei modelli di riferimento per tutta l’industria orologiera svizzera e hanno giocato un ruolo importante nella rinascita del settore. L’azienda – che è diventata ufficialmente nel 1998 The Swatch Group – negli anni è riuscito ad affermarsi e ad imporsi come holding industriale solida e diversificata. Attualmente il gruppo propone orologi di tutte le fasce di prezzo. Dagli esclusivi Breguet e Omega, dai Longines a Tissot per arrivare a Swatch e Flik Flak. E’ in forte attivo i conti, con ricavi 2022 per 7,5 miliardi di franchi svizzeri e un utile netto di 823 milioni.

Il gruppo continua a investire nella ricerca e in nuovi prodotti

Dopo la scomparsa del fondatore, nel 2010, oggi il gruppo, sotto la direzione dei due figli, Nayla Hayek, presidente del consiglio d’amministrazione, e Nick Hayek, Ceo, continua ad investire nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti. Contribuendo così al consolidamento e all’espansione della sua posizione di primo piano nelle tecnologie avanzate, riguardo a materiali e processi di produzione, come pure in merito alla concezione e alla fabbricazione dei prodotti. In particolare, Swatch Group conduce importanti attività di sviluppo nel campo della micro-elettronica e della micromeccanica. Il Gruppo è attivo anche nel settore delle telecomunicazioni, dell’industria automobilistica e nei servizi. Nel settore dello sport, il Gruppo è cronometrista ufficiale della maggior parte di eventi sportivi su scala internazionale, compresi i Giochi Olimpici.

(Foto: frame da youtube)