Raggi, così ci rovini. Gli urtisti romani sul lastrico, siamo un pezzo di storia di Roma

Raggi, così ci rovini. arriva forte il grido di dolore di centinaia di urtisti romani. Si tratta di un mestiere antico, quello dell’urtista. Che nulla ha a che vedere con l’abusivismo commerciale. O con quelle bancarelle improvvisate che vediamo su tanti marciapiedi di Roma. Con qualche immigrato dell’ultima ora controllato dalla criminalità più o meno organizzata. A vendere cianfrusaglie improbabili. Loro no, loro in città ci stanno da quasi cent’anni. E sono tante famiglie che campano da generazioni onestamente con il proprio lavoro. D’estate con il caldo, e d’inverno al freddo su strada e nelle piazze. Ma a differenza di tanti altri, gli urtisti in regola sono dotati delle loro licenze. Quelle così dette a rotazione. Possono circolare e sostare nelle piazzole autorizzate, per i giorni stabiliti dal regolamento comunale sul commercio. Almeno lo potevano fare fino a pochissimo tempo fa. Perché adesso il Campidoglio ha voluto effettuare un giro di vite. Vietando al commercio ambulante in regola una trentina di piazze del centro storico. Questione di decoro, si è detto dagli uffici comunali. E poi delocalizzando altre postazioni. Che in parole povere, significa sbattere questi commercianti in zone dove non passa nessuno. Azzerarne i guadagni. E gettare altre famiglie sul lastrico. E vale  anche per i venditori ambulanti di immagini sacre.

Gli ambulanti italiani sono alla fame. E assediano via dei Cerchi

Siamo un pezzo della storia di Roma. E non siamo noi il problema del decoro in città. Gli urtisti disperati protestano contro il comune e la Raggi 

Siamo un pezzo della storia di Roma. E molti di noi lavorano qui da quattro generazioni. Queste alcune dichiarazioni dei rappresentanti degli urtisti della Capitale. Mentre qualche giorno fa gli ambulanti hanno inscenato una protesta clamorosa sotto all’ufficio commercio del comune a via dei Cerchi. Il problema è la nuova delibera votata in giunta e fortemente voluta dalla sindaca Raggi. Che impedisce di esercitare il commercio anche a chi è in regola e ha la su brava licenza in diverse piazze del centro di Roma. Ma c’è di più. Perché anche in periferia, sono state spostate le piazzole autorizzate dalle strade principali. È successo a viale Marconi, sulla Tuscolana e sulla Casilina. Solo per fare alcuni esempi. E questi commercianti ambulanti sono stati costretti ad abbandonare la loro clientela. Fare armi e bagagli con le loro famiglie. E a spostarsi in luoghi dove in pratica non passa nessuno. Con il bel risultato che altre centinaia di persone ora sono sul lastrico. E magari andranno a bussare per il reddito di cittadinanza. Anziché creare ricchezza con il proprio lavoro. Davvero complimenti, in un momento come questo era la ciliegina sulla torta che ci mancava. Ora vedremo se dopo le proteste e le grida di dolore arriverà una qualche correzione alla delibera. Prima che sia troppo tardi. Gli urtisti romani lo chiedono a gran voce. Perché anche il commercio e la vendita delle immaginette sacre in città non meritano  di scomparire.

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