Raggi incapace, Roma muore. Il Messaggero a testa bassa contro la sindaca (video)
Non è facile che un grande quotidiano a tiratura nazionale apra con un commento così duro contro il sindaco della propria città. È successo al Messaggero, testata simbolo della Capitale. Che ha voluto fare una sintesi dei quattro anni di governo di Virginia Raggi. A firma del direttore Virman Cusenza. E il risultato si può tradurre in una sola parola. Disastro. Roma muore, attacca l’editoriale del Messaggero. Perchè la Raggi è incapace di amministrare la città. Una botta notevole per la prima cittadina. Impegnata a dimostrare che meriterebbe una riconferma della sua candidatura tra un anno. Magari con una deroga ad personam per superare il divieto del doppio mandato. Troppe volte abbiamo raccontato la crisi e il declino della città, attacca il direttore del Messaggero. Ma questa volta non basta più. La catastrofe sotto agli occhi di tutti appare ormai inarrestabile. La caduta di Roma la tocchiamo con mano uscendo di casa ogni mattina. Ci inghiottono voragini stradali, montagne di rifiuti ostruiscono gli spazi pubblici destinati alla vivibilità. E se si è miracolosamente scampati agli incendi dei bus e alla rovinosa caduta delle scale mobili della metro è impossibile perfino sbarcare nel centro della Capitale. Per le stazioni chiuse.
Commercio abusivo, verde dimenticato e aziende pubbliche alla deriva. La foto della città del Messaggero mette i brividi
Il quotidiano romano Il Messaggero fa una foto della città che mette i brividi. E che delinea un fallimento totale della sindaca Raggi e della sua giunta. Panchine divelte, ciclabili interrotte e marciapiedi ridotti a percorsi di guerra. Ma anche la piaga del commercio abusivo e il verde pubblico lasciato allo sbando. Questi sarebbero i problemi maggiori di Roma. Che la sindaca non avrebbe risolto. Ma se possibile amplificato. E l’attacco si estende anche sulla gestione delle aziende comunali. Con l’ATAC sull’orlo del fallimento e l’AMA inabile a svolgere il suo ruolo di pulizia e tutela dell’igiene pubblica. Perfino l’ACEA, gioiello quotato in borsa grazie al contributo dei privati ha dovuto essere umiliata. Con l’arresto di un presidente nominato dal nuovo corso cinquestelle. E anche il mito fondante dell’onestà si sarebbe sbriciolato al primo impatto con la realtà. Sì certo, conclude Cusenza. Sono mali pre esistenti alla Raggi. Ma per le mancate cure si sono ingigantiti. Diventando una vera e propria epidemia. Il non è colpa mia a questo punto del mandato diventa inaccettabile. Ti dicono spesso povera Raggi, fa tenerezza così sola e indifesa. Va capita. Ma questa è una plateale ammissione di incapacità. Di inabilità nell’utilizzo re gli strumenti propri di un sindaco. In una parola, una fuga. Raggi non governa e Roma muore.
La Raggi si difende, incapaci erano quelli che hanno speso i soldi per le vele di Calatrava. Ma accusa ancora chi c’era prima
La Raggi si difende dalle accuse durissime lanciatele dal quotidiano Il Messaggero. Dobbiamo cambiare la prospettiva del giudizio, dichiara la prima cittadina a margine di una conferenza stampa. Incapaci per me erano quelli che hanno speso milioni di erro per le vele di Calatrava che poi sono rimaste abbandonate. O che hanno affossato le aziende partecipate. Noi siamo capaci, e abbiamo investito oltre un miliardo di euro nella città. Si iniziano a vedere i cantieri stradali, e adesso inizieremo a rimettere a posto scuole e asili nido. Fin qui la Raggi, ma certo dopo quattro anni di mandato è difficile dire ancora che è colpa degli altri. I Cinque Stelle hanno vinto a Roma con il grido honesta in piena bufera di Mafia Capitale. Ora che questa accusa almeno per l’aggravante mafiosa è stata esclusa dalla stessa Corte d’Appello i cittadini guardano ai risultati dell’amministrazione. Essere onesti è fondamentale ma non basta. Bisogna anche dimostrare di essere capaci di amministrare una città complessa come Roma. E su questo punto non trascurabile i voti per la Raggi sono ancora tutti da matita rossa.