Raggi, l’ultimo schiaffo in Aula. Con 26 contrari e 18 favorevoli salta il riordino delle partecipate

Ultimo schiaffo istituzionale alla giunta Raggi. Perché l’Aula di Giulio Cesare  ha respinto con 26 voti contrari (di tutte le opposizioni), 18 favorevoli e 1 astenuto la proposta di inserire all’ordine dei lavori la delibera per il riordino di alcune importanti aziende partecipate dal Campidoglio. In particolare, il M5S voleva accorpare la società Roma metropolitane in liquidazione con l’Agenzia per i servizi della mobilità. E Farmacap che gestisce le farmacie comunali (in forte perdita, non si comprende il perché visto il settore ampiamente redditizio), con Zetema. Che invece istituzionalmente di occupa di eventi e di cultura.

Ma come detto, i numeri in assemblea capitolina sono clamorosamente mancati. E non sarà neppure possibile riproporre il documento in altra seduta. Perché scadono i 45 giorni dalle elezioni del 3 ottobre. Periodo nel quale sarà possibile approvare solamente gli atti urgenti e indifferibili. O quelli di ordinaria amministrazione. Così la stessa giunta pentastellata, ha chiesto al Segretario generale se fosse possibile classificare come urgente la delibera del riordino. Ma la risposta è stata un secco no. E sull’ultima, tardiva mossa dei grillini è calato il sipario. Così come su questa consiliatura. Nata da un grande consenso popolare, e finita senza numeri e senza maggioranza. Che tristezza.

Campidoglio, protestano i lavoratori delle aziende del Comune

Dopo lo schiaffo dell’Aula interviene De Priamo (FDI): la consiliatura finisce qui

A motivare la bocciatura dell’ordine dei lavori da parte delle opposizioni è stato il capogruppo capitolino di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo. “Nonostante la piena disponibilità delle opposizioni a concludere la consiliatura con un ordine dei lavori condiviso, non c’è stata questa volontà da parte della maggioranza relativa. Che fino all’ultimo istante non ha voluto fare i conti con i numeri e a nostro avviso con la realtà della città.

“In questo ordine dei lavori- ha continuato De Priamo – ci sono degli atti che non condividiamo assolutamente. E soprattutto non condividiamo che vengano discussi in un’Aula ormai in extremis senza le condizioni minime indispensabili per affrontare atti importanti come quello sulle partecipate. Questo voto contrario significa che la consiliatura finisce qui. Ed è una conseguenza della mancanza di dialogo e di collaborazione che del resto è stata la caratteristica dell’amministrazione in questi anni”.

https://www.romatoday.it/politica/ultimo-consiglio-comunale-roma.html