Raggi prepara il piano B. Se il M5S la molla per Zingaretti, due liste e Casaleggio ‘sponsor’
Piano B pronto per Virginia Raggi. Nel caso in cui il Movimento alla fine la dovesse scaricare. E puntare a un accordo con Zingaretti a tutto campo. Per correre insieme al PD alle amministrative di Roma. E consentire al governatore uscente di farsi la campagna elettorale senza dimettersi. Una ipotesi che i vertici dei Cinque Stelle hanno per ora smentito. Confermando a più riprese che nella Capitale il candidato c’è già. Ed è Virginia Raggi. Ma sulle preoccupazioni della prima cittadina pesano i silenzi di Conte. Che non si è mai espresso su questo punto così delicato. E anche lo strappo con Casaleggio e Di Battista. Ai quali non a caso, negli ultimi periodi proprio la Raggi si sarebbe molto avvicinata. Insomma, le grandi manovre sono partite. E se Calenda e i renziani non sono stati invitati alle primarie del centrosinistra, una scissione clamorosa potrebbe realizzarsi anche in casa pentastellata. Offrendo al centrodestra un’occasione unica. Della quale ovviamente, sarebbe un delitto non approfittare.
Nella lite tra Conte e Casaleggio si potrebbe inserire proprio la Raggi
Il ministro Patuanelli lo ha recentemente ribadito ad Agorà. Il Movimento a Roma ha un sindaco uscente, e lo sosterremo. Posizione confermata anche da un altro big, come Luigi Di Maio. Sempre in Tv, ospite a L’aria che tira. Ma la Raggi sembra non smentirsi affatto sicura. E teme soprattutto il fuoco amico. Come quello che ogni giorno la bersaglia in Campidoglio. Con una maggioranza a pezzi. E i voti in Aula che spesso non ci sono più. Squagliati, come neve al sole. In questo clima, le grandi manovre rosso gialle vedono Virginia come grande esclusa. E Zingaretti arrembante. Con il nuovo leader del M5S Conte in rigoroso silenzio. Ecco allora che secondo i bene informati, la sindaca starebbe facendo dei sondaggi. Per verificare l’eventuale appoggio di Casaleggio e Di Battista ad una sua candidatura in solitaria. In questo caso, le liste a sostegno della Raggi potrebbero essere due. Una composta dai fedelissimi, quadri politici comunali e dirigenti sul territorio. E l’altra, da un pezzo di società civile. Parte del mondo ambientalista, associazionismo di base, cattolici ‘di sinistra’ e comitati per la lotta alle mafie e alla criminalità. Non si sa se basterebbe per vincere, ma certamente il bersaglio grosso sarebbe proprio Zingaretti. Contro il quale la sindaca si lancerebbe in una campagna durissima. Senza sconti, ricordando gli errori vecchi e nuovi del governatore.
La sinistra a Roma si spacca in tre
La sinistra a Roma rischia davvero di spaccarsi in tre. Da un lato, ci potrebbe essere l’ufficializzazione dell’alleanza regionale tra PD, Leu e 5 Stelle. Con la convergenza del mondo rosso giallo su Zingaretti. Dall’altro, Calenda e Renzi sono stati esclusi dalle prossime primarie in città. E quindi dovranno decidere, piegare la testa o correre da soli. Con il leader di Azione secondo candidato sindaco. Ma anche la Raggi non starebbe ferma ai box. E correrebbe con due liste civiche a sostegno. E l’appoggio dei dissidenti pentastellati. Insomma, parafrasando la celebre frase del leader cinese Mao Tze Tung, c’è grande confusione sotto il cielo stellato. E per il centrodestra, sarebbe una colpa imperdonabile non approfittarne.
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