Raggi, spia l’assembramento di imbecilli che hai al Comune
Ci basta il coronavirus, per favore, vi scongiuriamo, liberateci dalle pazzie di Virginia Raggi che ora inventa la figura della spia capitolina, la fabbrica della delazione.
Raggi vuole la spia
Non se ne può più della fantasia scellerata di chi tratta i cittadini come una mandria. Sappiamo bene quali sono le regole da osservare e se c’è chi sbaglia a non rispettarle siano gli addetti alla vigilanza a farlo: non si deve incitare i cittadini a fare la spia verso altri cittadini, signora Raggi. Si alimenta l’odio. Abbiamo bisogno di serenità.
“Ci sono assembramenti di persone che ritieni in contrasto con le regole dell’emergenza sanitaria? Puoi segnalarli direttamente all’Autorità competente con il SUS (Sistema Unico di Segnalazione) attivo sul portale istituzionale di Roma Capitale. E’ semplice, segui le istruzioni“. Lo ha fatto scrivere sui social proprio la Raggi, inventando un nuovo servizio, meglio chiamarlo sevizio.
Chissà se vale anche per le file davanti ai cassonetti. O se qualcuno segnalerà assembramenti sospetti a Montecitorio – le scrivono su Twitter – dove ci sono centinaia di individui che si fanno tutti chiamare onorevole per non farsi riconoscere.
La fissazione: gli uni contro gli altri
La fissazione è sempre la stessa: mettere gli uni contro gli altri, nel peggiore stile grillino della prima ora. Qualcuno prima o poi segnalerà anche un pericoloso assembramento di imbecillità dalle parti del Campidoglio.
La misura della credibilità di questa “misura”? Eccola ben riassunta da un tweet di risposta, meritatissima risposta: “Tipo quando provavo a segnalare:
Parchegiatori abusivi.
Cassonetti immondizia rotti.
Discese invalidi occupate.
Assembramenti di persone moleste.
Marciapiedi luridi.
Buche del manto stradale.
Lampioni non funzionanti.
Panchine divelte.
Campi rom non autorizzati”.
Bisognerebbe conoscere gli strateghi della comunicazione del sindaco. Sapere quanto ci costano. Che male abbiamo fatto per beccarci la Raggi e questi senzapietà che ci infliggono simili corbellerie.
La campagna #restateacasa sembra valere per tutti tranne che per voi. Fareste meno danni, senza Smart working, ovviamente.