Ragno violino, cos’è? Dobbiamo temerlo? L’intervista ad Andrea Bonifazi di Scienze Naturali
In estate si parla tantissimo del celebre ragno violino ma chi è effettivamente questo ragno? Quale è il suo habitat? Dobbiamo temerlo? ma cosa c’è di vero? Tantissime sono le domande che spesso i cittadini si pongono. Al fine di fare chiarezza abbiamo interpellato il Dottor Andrea Bonifazi gestore della pagina Facebook “Scienze Naturali”.
Cos’è il ragno violino?
“‘Ragno violino’ è il nome con cui è noto Loxosceles rufescens, aracnide appartenente alla famiglia Sicariidae. È un ragno dalla corporatura esile e slanciata, con zampe lunghe e sottili. Il capo presenta 6 occhi disposti in 3 coppie da 2. È tendenzialmente di colore bruno, con l’opistosoma (la parte posteriore dell’animale) più scuro rispetto al corpo e alle zampe. Il prosoma (la porzione corrispondente al cefalotorace) ha una macchia con una forma che ricorda vagamente un violino, il che spiega il suo nome comune”, spiega Andrea Bonifazi da anni impegnato nella divulgazione scientifica.
Quale è la sua distribuzione ed habitat?
“Si tratta di una specie sinantropica, quindi che vive a stretto contatto con l’essere umano, trovandosi comunemente nelle nostre abitazioni. Essendo schivo e cacciando principalmente nelle ore notturne, passa spesso inosservato, complice la sua colorazione scura. Di giorno preferisce rimanere rintanato dietro mobili, scatoloni, infissi o quadri. A differenza di altre specie molto più variopinte e “fotogeniche”, Loxosceles rufescens si fa notare poco e ci rendiamo davvero conto della sua esistenza solo nel momento in cui la cassa di risonanza dei social e dei media si focalizza su di lui. Non ci sono tuttavia evidenze scientifiche di un suo incremento nelle nostre abitazioni, è solo aumentato l’interesse mediatico”, descrive Andrea.
Dobbiamo temerlo? È pericoloso?
“Sebbene la quasi totalità dei ragni autoctoni sia velenoso, solo un paio di specie sono dotate di un veleno potenzialmente pericoloso e di rilevanza medica e, tra queste, sicuramente c’è proprio il ragno violino. Il suo veleno può avere azione citotossica, portando a necrosi nella zona in cui c’è stato il morso, ma bisogna specificare che gli effetti più marcati sono evidenti solo in persone già debilitate o molto sensibili alla tossina inoculata, nella maggior parte dei casi esso si traduce solo in un arrossamento dell’area interessata. Ovviamente, nel caso in cui si abbia la certezza di essere stati morsi da Loxosceles rufescens, è bene ricorrere cautelativamente a cure mediche. Tuttavia non bisogna farsi andare a timore esagerati e ad allarmismi sensazionalistici, anche perché studi scientifici hanno evidenziato come solo una piccola parte dei morsi attribuiti a questa specie sia effettivamente opera del ragno violino, dato che è molto difficile capirlo a posteriori se non si ha almeno una foto nitida dell’esemplare”, conclude Andrea.
“Ventimila specie (o quasi) sotto il mare”, il libro di Andrea Bonifazi
“Il libro”Ventimila specie (o quasi) sotto il mare” è un viaggio emozionante che parte dalle coste del Mediterraneo per esplorare le sue meraviglie, dalle dune sabbiose alle profondità oscure dell’abisso. Andrea Bonifazi, dottore di ricerca in Ecologia Marina e creatore della seguitissima pagina Scienze Naturali, conduce il lettore lungo un percorso che attraversa le coste emergenti, le pozze di scogliera e il litorale, immergendosi sempre più nelle misteriose profondità marine.Con l’aiuto delle suggestive illustrazioni di Viola Baroni, l’autore svela ecosistemi affascinanti, specie ancora sconosciute, incredibili adattamenti e creature la cui morfologia sembra tratta da un B-movie di fantascienza. Un’esperienza letteraria che si rivela un’avventura straordinaria oltre ogni immaginazione“, racconta Andrea.
Foto di copertina di Andrea Bonifazi