Rampelli: “La sinistra si scaglia su Soumahoro. …Si fanno più soldi con gli immigrati che con la droga…”

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“Sulle reali responsabilità individuali dell’onorevole Soumahoro in merito alle oscene vicende dei mancati pagamenti dei dipendenti e della scarsa assistenza agli immigrati ospiti delle cooperative sociali di famiglia, si sta scagliando con veemenza la sinistra. La qualcosa insospettisce. Concentrarsi su Soumahoro in effetti sembra più una strategia per sviare l’attenzione dal catastrofico e torbido business dell’accoglienza. Organizzazioni quasi sempre inadeguate a gestire flussi di finanziamento ingenti si sono trovate tra le mani una mole di soldi senza limiti, per centinaia di migliaia di euro alla volta. Però con criteri di rendicontazione leggeri e una discrezionalità operativa assoluta”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

“Si fanno più soldi con gli immigrati che con la droga”

“Diceva Buzzi in una nota intercettazione: ‘Si fanno più soldi con gli immigrati che con la droga’. Segue più di recente Casarini che parla di finanziamenti ‘bomba’. Mentre pare che sia in corso di realizzazione la Mare Jonio 2, nave di 72 metri. Chi la paga?  L’esponente dei centri sociali si vanta in tv del potenziamento della flotta di  Mediterranea Saving Humans”.

Scoperchiare il giro di malaffare in questo circuito

“Insomma, se tutti i soldi che vengono stanziati dall’Italia, dagli altri Stati europei, dall’Ue, da magnati e benefattori fossero consegnati ai disperati africani e bengalesi invece che ai trafficanti e ai centri d’accoglienza, il fenomeno sarebbe certo più contenuto e regolamentato. Finirebbero gli sbarchi selvaggi, si azzererebbe il sacrificio cinico di vite umane annegate nel Mediterraneo. Abbiamo fiducia che la Procura della Repubblica, al di là dei singoli reati da perseguire, abbia la forza e il coraggio di scoperchiare il giro di malaffare che imperversa su questo circuito. Che – conclude Rampelli- ha l’aggravante imperdonabile dell’immoralità nello sfruttamento della disperazione”.