Redditi in calo e povertà in crescita a Roma e nel Lazio: oltre 1 milione di persone a rischio esclusione sociale

Nel 2024 la situazione economica delle famiglie del Lazio si conferma fragile e in peggioramento rispetto all’anno precedente. Secondo il report Istat “Reddito e condizioni di vita”, il 23,1% della popolazione residente nella regione è a rischio di povertà o esclusione sociale, in linea con la media nazionale ma in aumento rispetto al 22,8% del 2023. Si tratta di oltre un milione di persone, colpite da almeno una delle seguenti tre condizioni: reddito al di sotto della soglia di povertà, grave deprivazione materiale e sociale, o bassa intensità di lavoro.
Roma e il Lazio registrano segnali preoccupanti anche sul fronte delle disuguaglianze economiche: il reddito medio cresce in termini nominali, ma l’aumento dei prezzi annulla i benefici, riducendo il potere d’acquisto. La distanza tra le famiglie benestanti e quelle in difficoltà si amplia ulteriormente, con effetti tangibili sulla coesione sociale.

Il potere d’acquisto delle famiglie nel Lazio cala del 2,7%
Nel 2023, il reddito netto medio annuo delle famiglie italiane ha raggiunto i 37.511 euro, corrispondenti a circa 3.125 euro al mese, con un incremento del 4,2% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, a causa dell’inflazione (+5,9% su base annua), i redditi reali si sono ridotti dell’1,6%, con effetti particolarmente pesanti nel Centro Italia: qui la perdita è stata del 2,7%, penalizzando in modo marcato anche le famiglie laziali.
Nel dettaglio, Roma e il Lazio seguono la tendenza del Centro, dove le famiglie con redditi derivanti da lavoro autonomo hanno subito un crollo del potere d’acquisto pari al -17,5% dal 2007, mentre quelle con redditi da lavoro dipendente hanno perso l’11%. Solo i nuclei sostenuti da pensioni o trasferimenti pubblici hanno visto una crescita reale del reddito, pari al +5,5% nello stesso arco temporale.
A peggiorare ulteriormente il quadro, il divario tra le famiglie più ricche e quelle più povere si è allargato: nel 2023, il reddito del 20% più abbiente è risultato 5,5 volte superiore a quello del 20% più povero (era 5,3 nel 2022).
Povertà stabile, ma cresce la bassa intensità lavorativa
Nel 2024, il 18,9% della popolazione italiana vive in famiglie con un reddito netto equivalente inferiore a 12.363 euro, confermandosi a rischio povertà. Anche se la quota non è aumentata rispetto al 2023, si mantiene elevata, e nel Lazio assume contorni più drammatici tra le famiglie giovani, quelle numerose e i nuclei monogenitoriali.
Stabile anche la grave deprivazione materiale e sociale, che coinvolge il 4,6% della popolazione (circa 2,7 milioni di individui): si tratta di persone che non riescono a coprire spese impreviste, pagare affitto o mutuo, permettersi pasti adeguati o vestiti adeguati per il clima.
La novità più preoccupante riguarda l’aumento delle persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa: nel 2024 si sale al 9,2%, rispetto all’8,9% del 2023. Nel Lazio, la quota è ancora più alta tra:
- Giovani soli sotto i 35 anni (15,9%, in aumento rispetto al 14,1%)
- Famiglie monogenitoriali (19,5%, quasi il doppio della media nazionale)
La difficoltà di conciliare lavoro e vita familiare, soprattutto per i genitori soli, aggrava ulteriormente la vulnerabilità di queste categorie.
Colpiti soprattutto anziani soli, famiglie con tre o più figli e cittadini stranieri
La condizione economica peggiora in modo evidente per le famiglie con tre o più figli, dove il rischio di povertà o esclusione sociale è salito al 34,8% (era 32% nel 2023), così come per i monogenitori (32,1% rispetto al 29,2%) e gli anziani soli (29,5%, in netto aumento rispetto al 27,2%).
Anche il numero dei componenti incide fortemente: chi vive in famiglie con cinque o più membri è a rischio nel 33,5% dei casi (era il 30,7% nel 2023). Le coppie con uno o due figli invece mantengono un rischio contenuto (circa il 19%), inferiore alla media nazionale.
Tra le famiglie che dipendono da pensioni e sussidi pubblici, il rischio raggiunge il 33,1%, in aumento rispetto al 31,6% del 2023. In controtendenza, chi vive in nuclei con reddito da lavoro dipendente vede una riduzione del rischio (14,8% dal 15,8%), mentre resta stabile per le famiglie con reddito da lavoro autonomo (22,7%).
Interessante il dato relativo ai cittadini stranieri: nel 2024 il rischio di esclusione sociale per le famiglie con almeno uno straniero scende al 37,5% (era il 40,1%), ma resta elevato. Nel Lazio, il reddito mediano delle famiglie con stranieri è ancora inferiore di oltre 5.000 euro rispetto a quello delle famiglie composte solo da italiani, con una forbice che si allarga passando dal Nord al Sud.