Reddito di cittadinanza, la denuncia dell’UGL. Su 18 mila persone solo 12 progetti avviati a Roma
Il reddito di cittadinanza si conferma un grande ‘flop’. Anche nella Capitale, dove i percettori della misura sarebbero circa 18 mila. Un numero di persone considerevole, che potrebbero essere impegnate in lavori di pubblica utilità. Anzi dovrebbero, stando al dettato della legge. Voluta con forza dal Movimento 5 Stelle e difesa a più riprese anche dalla sindaca Raggi. Infatti la norma prevede che per continuare a godere del sussidio, i beneficiari siano impiegati nei Puc per almeno otto ore settimanali. Si tratta dei cosiddetti progetti di utilità condivisa, che dovrebbero essere proposti all’amministrazione dalle diverse realtà associative presenti sui territori. A quel punto, una volta approvate le proposte, spetta ai centri per l’impiego fornire alle associazioni i nominativi di chi sta usufruendo del reddito di cittadinanza. E ha dato la propria disponibilità a svolgere lavori di pubblica utilità. Come la manutenzione del verde e la garanzia del decoro urbano. Tutte cose di cui Roma ha tra l’altro un estremo bisogno. Peccato però che dei trenta progetti presentati finora ne siano partiti solamente 12. L’ultimo a gennaio, in zona Tor Sapienza. Per iniziativa diretta del Municipio. Troppo poco, secondo il segretario dell’UGL Roma e provincia Ermenegildo Rossi. Che in una intervista riportata da Roma Today attacca pesantemente la giunta Raggi. Che secondo il sindacalista, non sarebbe neppure in grado di gestire le risorse già a disposizione del Comune.
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Reddito di cittadinanza, L’UGL contro la giunta Raggi. I progetti di pubblica utilità legati al verde e al decoro sono fermi
Il segretario di Roma e provincia del sindacato UGL Ermenegildo Rossi ha messo il dito nella piaga. In una dichiarazione ripresa da Roma Today. Rispetto ai soli 12 progetti di pubblica utilità approvati dal Comune e dalla Giunta Raggi. A fronte di ben 18 mila persone che percepiscono il reddito di cittadinanza nella Capitale. E che dovrebbero essere impiegate per la cura del verde e per garantire un migliore decoro urbano.“ Un’occasione sprecata – ha commentato il sindacato – visto che i beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno firmato il patto del lavoro sarebbero obbligati a svolgere i Puc per almeno 8 ore settimanali. Per non perdere il sussidio. I progetti, vista anche l’estrema necessità che la Capitale ha di lavori di decoro urbano e assistenza, non mancano di certo. Ma le associazioni che si sono proposte lamentano spesso la mancata comunicazione dei nominativi da parte dei centri per l’impiego. Ci chiediamo perchè la Giunta non spinga per far partire questi progetti. Mentre in molte città del Sud Italia i Puc sono una realtà attiva e molto apprezzata dalla popolazione. Con che coraggio la sindaca Raggi chiede più poteri per Roma quando non è in grado di gestire neanche le opportunità che sono già presenti?” conclude Rossi. Ed è difficile dargli torto.
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