Regione Lazio, delibere diffuse in anticipo e spese di viaggio, Righini lasciato solo nella bufera: “Si dimetta”

Giancarlo Righini
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Una commissione trasparenza di fuoco. Quasi un processo pubblico, con imputato l’assessore Giancarlo Righini. Il clima si surriscalda nella Commissione Trasparenza della Regione Lazio, dove Giancarlo Righini è stato chiamato a rispondere di accuse che stanno mettendo a dura prova la sua posizione. Al centro della polemica, delibere diffuse ancor prima dell’approvazione ufficiale e presunte spese di viaggio in favore della compagna, Lorella Biordi, attivista della Lega. L’acceso dibattito arriva in una settimana decisiva per Righini, il preferito del ministro Lollobrigida della premier Meloni, ora però isolato e abbandonato persino dal suo stesso schieramento.

L’opposizione non fa sconti: dimissioni immediate

A chiedere le dimissioni di Righini è stato Mario Ciarla, capogruppo del PD alla Pisana, che ha ricordato come l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in passato, fosse inflessibile nel richiedere dimissioni per comportamenti simili. Ciarla ha richiamato i casi di Josefa Idem e Federica Guidi, due ex ministre che si dimisero per questioni di trasparenza, chiedendo con fermezza lo stesso rigore per l’assessore di Fratelli d’Italia. L’opposizione pretende risposte chiare e trasparenza in merito alle delibere e ai viaggi sospetti, sottolineando che molte domande restano senza risposta.

La difesa di Righini: “Tutto regolare nelle mie spese”

Righini, di fronte alle accuse, ha risposto respingendo le insinuazioni: “Pago le mie spese personali con fondi propri”, ha dichiarato, sostenendo di non aver mai ricevuto rimborsi dalla Regione Lazio per spese di missione, certificando questa posizione con documenti. Nonostante le sue parole, il presidente della Commissione, Massimiliano Valeriani, ha espresso insoddisfazione: “Non tutto è stato chiarito, e la vicenda resta torbida”. Valeriani ha elencato dubbi sulla gestione dei fondi, come l’assegnazione rapida e sospetta di 400.000 euro a un singolo comune, e ha annunciato nuove audizioni per fare piena luce.

Movimento 5 Stelle: “Poca trasparenza, le dimissioni sono necessarie”

Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso forti critiche all’assessore, ritenendo “deludente” la sua audizione. Secondo il gruppo M5S, questa vicenda rappresenta una gestione opaca della cosa pubblica, in contraddizione con i principi di trasparenza e buona amministrazione che i cittadini si aspettano. “Decisioni come queste minano la fiducia della gente”, hanno dichiarato, sottolineando che l’assegnazione di fondi pubblici senza criteri chiari è inaccettabile.

La difesa di Bertucci: “Richieste di dimissioni senza fondamento”

In difesa di Righini, Marco Bertucci, presidente della Commissione Bilancio, ha definito la richiesta di dimissioni come “priva di fondamento”, sostenendo che Righini ha chiarito la sua posizione durante l’audizione. Secondo Bertucci, la Giunta Rocca ha sempre agito con trasparenza, e le critiche dell’opposizione sarebbero solo strumentali.

Coldiretti Lazio all’attacco: “Agricoltura trascurata”

Come se non bastasse, Coldiretti Lazio ha puntato il dito contro Righini, colpevole, secondo il presidente David Granieri, di trascurare le problematiche dell’agricoltura laziale per eventi e sagre. Granieri ha dichiarato di essere pronto alla mobilitazione, lamentando mancanza di risposte su questioni fondamentali per il settore agricolo. L’accusa è dura: “Questo magna magna va fermato”, ha dichiarato Granieri, facendo eco alla crescente frustrazione di una categoria che si sente abbandonata.

Dimissioni in vista?

Con le dimissioni richieste su più fronti, sia dall’opposizione sia da rappresentanti della società civile, e con il clima sempre più teso all’interno della stessa Giunta, il futuro politico di Righini è appeso a un filo. Il presidente della Regione, Francesco Rocca, sarà chiamato a prendere una decisione che potrebbe segnare una svolta.