Regione Lazio, dissotterrata l’ascia di guerra: malumori in maggioranza, Forza Italia promette battaglia
In Regione Lazio si scava. Per disseppellire le asce di guerra messe da parte per il periodo delle ferie, trascorse sotto un’apparente tregua. Ma ora i nodi stanno venendo al pettine e la crisi che che si voleva nascondere sotto al tappeto a luglio, ora non solo sta fuoriuscendo nuovamente, ma sembra destinata a durare a lungo.
Nonostante i tentativi di minimizzare lo scontro all’interno della maggioranza di centrodestra, le tensioni tra Forza Italia e i suoi alleati di centrodestra si sono riaccese con forza. Le nomine fatte nelle aziende partecipate – Cotral e Lazio Disco – e nei vari Cda non sono infatti bastate a placare gli animi e gli appetiti. Tra le partecipate, inoltre, pare intoccabile l’Astral (dove si continua a non voler fare il CDA, ma a lasciare un amministratore unico), dove resta saldo al comando l’uomo inspiegabilmente amato sia dalla destra che dalla sinistra, l’ingegner Antonio Mallamo.
Le scadenze
Ed ecco quindi che il presidente della Regione Francesco Rocca si trova impantanato in una situazione di crescente difficoltà. Adesso infatti, bisogna approvare il Documento di economia e finanza regionale, che deve essere discusso e votato entro la fine del mese, ma finora non è stata convocata alcuna riunione ufficiale del consiglio regionale.
Rocca ha cercato di distanziarsi dalle trattative più complesse, scaricando la responsabilità delle trattative interne su Fratelli d’Italia. Per il governatore – almeno ufficialmente – ogni accordo preso tra i partiti andrà bene. L’importante, come ha sempre fatto capire, è che non si tocchi la sua delega alla sanità. Del resto, in questo cruciale settore era esperto già prima di essere eletto.
I tentativi di accordo
Per trovare una quadra prima che sia troppo tardi, allora, ieri c’è stato un incontro tra Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia e Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, con l’obiettivo di cercare una via d’uscita. Ma l’esito del confronto è stato deludente: Fazzone ha chiarito che è in attesa di una proposta concreta.
Del resto, gli equilibri sono completamente cambiati rispetto a sei mesi fa. Forza Italia, che l’anno scorso sembrava data per morta e sepolta, è improvvisamente resuscitata dalle sue stesse ceneri, grazie anche a una serie di errori, a livello nazionale e locale, della Lega. E, nel Lazio, gli azzurri hanno acquistato una forza maggiore, passando da 3 a 7 consiglieri, che diventano 8 grazie all’alleanza con Noi Moderati. Mentre la Lega ne può contare solo uno, anche perché due sono passati proprio a Forza Italia.
Le richieste
Da tempo si parla della richiesta, da parte di Forza Italia, di un terzo assessorato. Richiesta “congelata” a dopo le vacanze. Ma ora le ferie sono appunto finite e i nodi stanno venendo al pettine. Anche perché gli azzurri vorrebbero anche la presidenza del consiglio regionale e la gestione di alcune Aziende sanitarie locali, come la Roma 3 e la Roma 4, con la possibilità di estendere il controllo anche su quelle di Latina o Frosinone.
Forse un po’ troppa carne al fuoco e questo crea malumori e fibrillazioni. Da parte degli azzurri si vociferano già alcuni nomi di Rossella Chiusaroli e Gianluca Quadrini per quanto riguarda l’eventuale terzo assessorato.
Scenari futuri
Ma cosa succederà se le richieste di Forza Italia non dovessero essere accettate? E chi dovrebbe rinunciare agli spazi? Dovrebbe essere Fratelli d’Italia a sacrificare un assessorato, a meno che un colpo di scena non vada a modificare le pedine e – vista la composizione del Consiglio regionale – non vada a fare la sottrazione proprio all’indebolita Lega.
In ogni caso, il rischio è che, qualora Forza Italia non venisse accontentata, così come fatto a luglio non quando aveva saltato la seduta di bilancio con una dimostrazione di forza, possa decidere di “mettersi per traverso”. E minacciare di uscire dalla giunta, offrendo magari un appoggio esterno. Ma la “guerra”, qualora ci dovesse essere, non si svolgerà in giunta, bensì in sede di consiglio regionale: a dirlo tra le righe e neanche troppo è Fazzone, che ha chiarito che il vero confronto si giocherà lì.