Regione Lazio, è sempre più crisi nel centrodestra, salta la Commissione Bilancio: FI minaccia il ritiro degli assessori
La crisi politica in Regione Lazio attorno la Giunta e maggioranza guidata dal Governatore Francesco Rocca (FdI) si fa sempre più intensa e profonda e potrebbe segnare un punto di non ritorno per la coalizione di centrodestra, dopo appena un anno e mezzo circa dalla vittoria elettorale. Dopo mesi di tensioni interne, partite la scorsa estate, il presidente della Regione Francesco Rocca ha ventilato l’ipotesi di azzerare l’attuale giunta e redistribuire le deleghe. Un gesto che, secondo molti, potrebbe significare una rottura definitiva tra le forze della maggioranza.
Nel Lazio è sempre più crisi di maggioranza nel centrodestra
Nella mattinata di oggi 6 novembre, la situazione è precipitata ulteriormente quando la Commissione Bilancio non ha potuto tenere la sua seduta programmata. L’assenza dei consiglieri di Forza Italia ha infatti reso impossibile il raggiungimento del numero legale, impedendo così di discutere il bilancio consolidato per l’esercizio 2023. Una manovra, questa, che rappresenta un chiaro segnale di dissenso da parte degli “azzurri”, sempre più insoddisfatti dalla gestione degli equilibri di potere all’interno della Giunta. La questione si è acutizzata dopo il rifiuto di Fratelli d’Italia di cedere a Forza Italia la vicepresidenza, attualmente occupata da Roberta Angelilli.
Forza Italia deserta la Commissione Bilancio
L’episodio segna un ulteriore passo verso la frattura, che potrebbe concretizzarsi in una crisi istituzionale aperta. A confermarlo sono le parole di Rocca, il quale, a margine di un evento, ha esplicitato che l’opzione di azzerare la giunta è ormai un’ipotesi reale. Questo “reset” permetterebbe di ridistribuire le deleghe, con l’obiettivo di superare l’attuale stallo.
A rischio la seduta del Consiglio di domani 7 novembre
Intanto, l’attesa si concentra sulla prossima seduta del Consiglio regionale, convocata per approvare il Documento di economia e finanza regionale (Defr). Negli scorsi giorni, Rocca aveva cercato di ricomporre le tensioni, proponendo una nuova assegnazione delle deleghe: la vicepresidenza e l’urbanistica sarebbero dovute andare a Forza Italia, insieme a un’altra delega aggiuntiva, come la protezione civile o il cinema. Tuttavia, anche questa proposta si è rivelata infruttuosa, e Forza Italia ha riacceso l’ipotesi dell’appoggio esterno, che comporterebbe il ritiro dei suoi assessori.
Il Lazio epicentro di tensioni nazionali?
Questo braccio di ferro interno rischia di sfaldare l’intera coalizione, dato che il Lazio rappresenta un tassello strategico per il centrodestra a livello nazionale. La questione potrebbe finire sul tavolo dei leader della coalizione, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, chiamati a trovare una soluzione a una crisi che minaccia la stabilità del governo regionale.
Forza Italia chiede ancora più peso
Alla base dello scontro vi è il desiderio di Forza Italia di consolidare la propria rappresentanza in giunta. Dopo le elezioni di febbraio 2023, il partito è passato da tre a sette consiglieri, grazie all’adesione di membri provenienti da altre forze politiche, inclusi ex membri del Movimento Cinque Stelle e della Lega. Tuttavia, il ruolo di vicepresidente, ambito da più esponenti, è motivo di tensione interna. Tajani, segretario nazionale, preferirebbe Luisa Regimenti, mentre altri esponenti del partito sostengono Pino Cangemi, vicino al senatore Claudio Lotito.
Scontro anche a livello locale
Nel contesto attuale, anche gli altri partiti della coalizione devono affrontare le proprie sfide. Fratelli d’Italia, coordinato a livello regionale da Paolo Trancassini, ritiene di meritare un peso maggiore nelle deleghe in quanto primo partito della coalizione, con un gruppo consiliare di 22 membri. La Lega, invece, ha visto ridursi il proprio gruppo a un solo consigliere, Laura Cartaginese, nonostante avesse iniziato la legislatura con tre rappresentanti. I vertici del partito chiedono che si tenga conto del risultato elettorale originale, piuttosto che degli attuali equilibri in consiglio.
Mentre le tensioni interne crescono, le opposizioni attaccano duramente. Esponenti del Partito Democratico, come Daniele Leodori, Mario Ciarla ed Emanuela Droghei, hanno criticato l’immobilismo del centrodestra, accusandolo di essere più concentrato su lotte di potere che sul governo del territorio. A loro si unisce il Movimento Cinque Stelle, che esprime preoccupazione per l’incapacità della maggioranza di gestire la crisi, a danno dei cittadini.
La situazione politica resta tesa e… fluida
La situazione rimane fluida e ogni scenario appare possibile. Se Rocca decidesse di procedere con l’azzeramento della giunta, ciò potrebbe portare a una redistribuzione delle deleghe, mettendo in discussione gli attuali equilibri di potere e, probabilmente, riducendo ulteriormente il peso della Lega. Un tale rimescolamento potrebbe avere ripercussioni anche a livello nazionale, destabilizzando una delle regioni chiave per il centrodestra.
A poche ore dalla prossima seduta del Consiglio, il clima in Regione Lazio è teso. Una crisi istituzionale aperta sembra ormai vicina, e l’incertezza politica rischia di incidere ulteriormente sulla capacità della giunta di rispondere alle esigenze dei cittadini, in un momento già complesso per la gestione amministrativa del Lazio.