Regione Lazio, Forza Italia salta la seduta bilancio: dimostrazione di forza per arrivare al rimpasto

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Regione Lazio, salta la seduta bilancio. Potrebbe sembrare poca cosa, soprattutto d’estate: chi al mare, chi magari bloccato con un impegno improvviso. E invece no. Il segnale è importante. Perché la sessione non si è svolta per la deliberata assenza di 8 consiglieri di Forza Italia e Noi Moderati, che hanno voluto far capire che, senza di loro, i lavori non possono andare avanti.

Un modo alternativo per chiedere un rimpasto. Perché così come si blocca una commissione, si bloccano tutti gli altri lavori. 

Le tensioni all’interno del centrodestra

La dimostrazione di forza da parte dei consiglieri di FI e NM è frutto delle tensioni latenti nel centrodestra regionale a guida Rocca. Da quanto emerge pare essere tutta una questione legata soprattutto a numeri e ambizioni personali, più che al tanto sbandierato “bene comune”. Lo scontro in atto è tra Forza Italia e Lega. Dopo aver superato la Lega alle elezioni europee, il partito di Tajani chiede una ridistribuzione delle poltrone in Regione.

Al momento la Lega ha solo una consigliera regionale, la capogruppo Laura Cartaginese, ma ben due assessori in giunta: Simona Baldassarre alla Cultura e Pasquale Ciacciarelli all’Urbanistica e Casa. Lo stesso numero degli assessori azzurri: Luisa Regimenti al Personale e Giuseppe Schiboni al Lavoro-Istruzione. Solo che, di contro, i consiglieri forzisti sono 7, due dei quali sottratti proprio alla Lega negli ultimi mesi. Per questo ora Forza Italia pretende un terzo assessore. E lo fa, ora, usando le maniere forti. 

Situazione intricata alla Regione Lazio

Adesso la situazione intricata del centrodestra alla Regione Lazio va risolta in qualche modo. Gli 8 consiglieri di FI e Noi Moderati non hanno puntato il dito solo contro la Lega, ma anche contro Fratelli d’Italia, che occupa tutte le posizioni chiave in Regione, a partire dal ruolo del presidente del Consiglio regionale, ricoperto da Antonello Aurigemma. Questo perché sembrerebbe che ormai Rocca sia fedelissimo alla Premier Giorgia Meloni, passando così da un ruolo inizialmente tecnico a uno prevalentemente politico.

Manovra ‘pilotata’ da Tajani?

Alla Regione i forzisti negano che quanto fatto ieri sia un’operazione pilotata dal vicepremier Tajani, facendo piuttosto circolare la voce che si tratti di un’operazione orchestrata dal senatore Claudio Fazzone. Che ci sia maggiore “aggressività” da parte di FI è una questione locale, assicurano i sostenitori di Tajani. Ma i dubbi restano. La tesi, quindi, è che le mosse avanzate da FI e Nm siano legate alla “fase due” del partito azzurro richiesta da Pier Silvio Berlusconi, e quindi alla maggiore combattività e meno accondiscendenza verso FdI.

Il rimpasto

Quello che adesso chiedono gli azzurri è un rimpasto, con assessorato in più per loro. E l’assessorato che fa gola è quello all’urbanistica, che difficilmente sarà ceduto dalla Lega. L’impasse potrebbe essere risolta facendo altre manovre: dando a Forza Italia la presidenza del consiglio. Ma come ripagare Aurigemma? Magari cedendogli la delega alla Sanità. Oppure, al contrario, si potrebbe direttamente proporre la delega alla sanità a Forza Italia: magari i forzisti sarebbero disposti a discuterne. Ma forse la cosa non sarebbe auspicabile per Rocca, da sempre legato al mondo della sanità, non solo pubblica, ma anche privata. E anche qui si rimettono in ballo i protagonismi personali: si saprà metterli da parte per andare avanti, oppure si preferirà rischiare di far crollare quello che appare sempre più un castello di carte, pur di mantenere strette alcune deleghe?