Regione Lazio, inaugurata la barriera antinquinamento sul fiume Aniene: esultano gli ambientalisti

È stata inaugurata questa mattina una nuova barriera per la raccolta del materiale galleggiante sul fiume Aniene, affluente del Tevere, alla presenza dell’Assessore regionale alle Infrastrutture e all’Ambiente Fabrizio Ghera. L’intervento, promosso dalla Regione Lazio, rappresenta una misura concreta per il contrasto dell’inquinamento fluviale e marino, con importanti ricadute sulla salute ambientale del territorio e del Mediterraneo.
Una barriera contro i rifiuti galleggianti
La nuova struttura installata sull’Aniene ha il compito di intercettare plastica, rifiuti ingombranti, legname e altri materiali che, trasportati dalle correnti, finiscono nei fiumi e da lì in mare. Si tratta di una delle strategie più efficaci per prevenire l’accumulo di rifiuti plastici nei mari, in particolare le pericolose microplastiche, che rappresentano oggi una delle maggiori emergenze ambientali.

“Esprimiamo il massimo apprezzamento per le opere di riqualificazione messe in campo dalla Regione Lazio nella golena del Tevere e dei suoi affluenti”, ha dichiarato Piergiorgio Benvenuti, presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale. “Eliminare insediamenti abusivi, riqualificare le aree e realizzare infrastrutture come queste barriere rappresenta un passo fondamentale verso una vera tutela ambientale.”
La battaglia per il Tevere e l’Aniene: l’impegno di Ecoitaliasolidale
Il presidente Benvenuti ha ricordato come da anni Ecoitaliasolidale sia impegnata nella salvaguardia del fiume Tevere e dei suoi affluenti, promuovendo iniziative concrete e proponendo la creazione di un Parco del Tevere, che possa diventare un presidio permanente di protezione ambientale.
“Ogni piena ci mostra il volto dell’emergenza ambientale: plastica, rifiuti ingombranti, pesci morti trascinati fino al mare – ha aggiunto – Ma a preoccuparci ancora di più sono le microplastiche, invisibili ma dannosissime.”
I numeri dell’emergenza
Secondo uno studio dell’Università di Tor Vergata, tra il 2006 e il 2016 oltre 8.000 tonnellate di microplastiche sono state sversate nel Mediterraneo attraverso i corsi d’acqua italiani. Un dato impressionante che si riflette anche nei fondali marini: nel 2020, i rilevamenti effettuati davanti alla foce del Tevere hanno registrato concentrazioni fino a 60 microgrammi per litro di sedimento di microplastiche e polistirolo, sostanze che entrano nella catena alimentare tramite il consumo di pesce.
Il fenomeno, come conferma l’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), coinvolge tutto il bacino del Mediterraneo, dove galleggia più di un milione di tonnellate di plastica. L’Italia è tra i principali responsabili, con l’11,3% dei macro-rifiuti fluviali che arrivano al mare, seconda solo alla Turchia (16,8%).
La Regione Lazio passa ai fatti
L’installazione della barriera sul fiume Aniene rientra in un più ampio piano di riqualificazione dei corsi d’acqua della Regione Lazio, che punta a rendere strutturali le azioni di contrasto all’inquinamento.
“È evidente l’urgenza del problema – ha concluso Benvenuti –. E quando, come in questo caso, si passa finalmente ai fatti con interventi concreti, non possiamo che essere soddisfatti. La difesa dell’ambiente deve diventare una priorità operativa.”
Un modello da replicare
L’auspicio è che l’intervento sull’Aniene diventi un modello replicabile su scala nazionale, in particolare nei bacini idrografici più colpiti dall’inquinamento. La salvaguardia dell’ambiente non può più essere rinviata: barriere come quella inaugurata oggi rappresentano un baluardo contro la deriva ecologica e un investimento per il futuro delle nuove generazioni.