Regione Lazio, nel centrodestra è di nuovo crisi: rinviata di 5 giorni la seduta di Consiglio
Regione Lazio, nel centrodestra è di nuovo crisi: rinviata di 5 giorni la seduta di Consiglio. La crisi politica interna al centrodestra alla guida dell’Ente regionale da nemmeno 2 anni si intensifica. La seduta del Consiglio regionale, convocata per il 21 novembre per approvare il collegato al bilancio, è stata interrotta e rinviata di cinque giorni. Tensioni crescenti tra Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno trasformato i lavori d’aula in un teatro di scontro, con accuse reciproche di inaffidabilità e un clima di caos generale.
Regione Lazio, nel centrodestra è crisi tra FI e FdI
Al centro delle frizioni c’è un emendamento all’articolo 11 del collegato al bilancio, firmato da Forza Italia. La modifica, che riguarda la destinazione d’uso degli immobili scolastici e il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, era stata inizialmente discussa e condivisa con gli alleati di maggioranza, inclusa Fratelli d’Italia. Tuttavia, un dietrofront improvviso del partito di Giorgia Meloni, forse per un malinteso sull’interpretazione del testo, ha scatenato uno scontro acceso.
Il capogruppo di Forza Italia, Giorgio Simeoni, ha puntato il dito contro il suo omologo di Fratelli d’Italia, Daniele Sabatini, accusandolo di aver bloccato il processo per “inaffidabilità”. Lo scontro si è acceso nella buvette del Consiglio regionale, con toni talmente aspri da mettere in difficoltà il presidente dell’aula, Antonello Aurigemma, che ha dovuto sospendere i lavori.
Consiglio rinviato di 5 giorni, al 26 novembre
La seduta, già caratterizzata da un clima di tensione, si è definitivamente arenata quando le opposizioni, notando l’assenza di gran parte dei consiglieri di Forza Italia, hanno richiesto la verifica del numero legale. Con soli pochi rappresentanti del partito azzurro presenti in aula, la maggioranza non è riuscita a mantenere il quorum, costringendo il presidente a rinviare la discussione al 26 novembre.
Uno scontro che riflette una crisi più ampia
Il blocco dei lavori d’aula non è solo un incidente isolato, ma il segnale di una crisi più profonda che mina l’unità della coalizione di centrodestra. Da mesi, Forza Italia reclama maggiore spazio e visibilità all’interno della giunta guidata da Francesco Rocca. Nonostante la nomina di Pino Cangemi come vicepresidente dell’aula e la promessa di deleghe significative, le richieste del partito di Antonio Tajani continuano a scontrarsi con le resistenze di Fratelli d’Italia.
La questione è diventata una patata bollente per Rocca, che ha più volte annunciato un intervento per ricomporre i dissapori, senza però trovare ancora una soluzione definitiva. Il rischio è che queste tensioni interne possano compromettere non solo l’approvazione del collegato al bilancio, ma anche la stabilità della maggioranza stessa.
Un clima di incertezza in aula
La ripresa dei lavori, prevista per martedì 26 novembre, sarà un banco di prova cruciale. Sul tavolo tornerà l’articolo 11 del collegato, insieme all’emendamento contestato, che ha già acceso i malumori tra i gruppi consiliari. Le opposizioni, guidate dal Partito Democratico, hanno già annunciato battaglia, mentre la maggioranza dovrà dimostrare di essere in grado di superare le sue divisioni interne.
La domanda sul futuro
Lo scontro tra Forza Italia e Fratelli d’Italia alimenta interrogativi sulla tenuta della coalizione. Riusciranno i partiti del centrodestra a ricompattarsi e a garantire un governo stabile? Oppure le tensioni proseguiranno, minando l’efficacia dell’azione amministrativa? Con il rinvio di cinque giorni, il centrodestra guadagna tempo per trovare una via d’uscita. Ma la sensazione è che la crisi sia tutt’altro che risolta.