Regione Lazio, Rocca ‘ricicla’ Moffa: “Sarà il mio consigliere politico”

Regione Lazio, da sinistra SIlvano Moffa, politico di lungo corso prima con Pino Rauti e poi con Gianfranco Fini, destra il Governatore Francesco Rocca

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A settantadue anni compiuti e con una lunga carriera politica alle spalle, Silvano Moffa torna sotto i riflettori. Il governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha deciso di nominarlo suo consigliere politico, un incarico a titolo onorifico e gratuito. Una scelta che arriva dopo un iniziale periodo di distanza almeno apparente tra i due, nonostante il ruolo attivo di Moffa nella campagna elettorale che ha portato Rocca alla guida della Regione.

Un passato di peso nella destra italiana

Moffa, ex pupillo di Pino Rauti e storico esponente del Movimento Sociale Italiano, ha attraversato le varie trasformazioni della destra italiana, fino a diventare un fedelissimo di Gianfranco Fini dopo la famosa svolta democratica di Fiuggi. Già presidente della Provincia di Roma, più volte sindaco, deputato e sottosegretario, è una figura con esperienza e radicamento politico. Dopo essere stato eletto sindaco di Segni, il suo ritorno alla Regione rappresenta una nuova fase della sua carriera.

Il ruolo nella Regione Lazio per Moffa

Il suo incarico, ufficializzato con un decreto del presidente della Regione pubblicato oggi 20 marzo, avrà durata fino alla fine dell’attuale legislatura. Pur essendo a titolo gratuito, prevede il rimborso delle spese per missioni istituzionali.

La scelta di Rocca potrebbe rivelarsi strategica, data la difficoltà del governatore nel navigare le dinamiche interne al suo stesso partito, Fratelli d’Italia e con gli alleati di governo, specie in materia di Sanità, uno dei temi caldi della legislatura. Con Moffa al suo fianco, Rocca potrebbe cercare di evitare nuove tensioni politiche e consolidare la sua leadership in vista di una ricandidatura.

Un incarico di fiducia in Regione Lazio per tre anni

L’assegnazione dell’incarico a Moffa rappresenta un ulteriore tassello nella costruzione della squadra di Rocca, che ha già visto la presenza di numerosi esponenti della destra. A differenza di altri collaboratori, però, Moffa non riceverà alcun compenso diretto, ma solo il rimborso delle spese documentate. Un segnale di riconoscenza per il suo impegno politico, ma anche un modo per evitare polemiche su nomine onerose.

Un equilibrio politico complesso

La decisione di Rocca non è priva di implicazioni politiche. L’attuale governatore non è un politico di professione e deve spesso gestire le pressioni e le aspettative del partito che lo ha sostenuto. Moffa, con la sua esperienza, potrebbe rappresentare un punto di riferimento in un contesto in cui le dinamiche interne sono sempre più complesse. Resta da vedere quale sarà il peso effettivo della sua consulenza e se questo incarico si tradurrà in un maggiore equilibrio nella gestione della Regione.

Un ritorno che fa discutere

La nomina di Moffa ha già sollevato qualche perplessità nell’ambiente politico, non tanto per la sua figura, quanto per il segnale che essa rappresenta. Rocca, dopo aver privilegiato altre nomine, ha scelto di recuperare un veterano della politica, forse nella speranza di rafforzare la sua posizione. Resta da capire se questa mossa sarà sufficiente a garantirgli maggiore stabilità o se si rivelerà solo un gesto simbolico.