Regione Lazio, traballa l’impianto a rifiuti di Zingaretti: dopo 4 anni, il Tribunale rinvia ancora la decisione

Regione Lazio, traballa l’impianto a rifiuti di Zingaretti e Valeriani: dopo 4 anni, il Tribunale rinvia ancora la decisione. Resta sospeso a tempo indeterminato il via libera alla realizzazione del grande impianto destinato al trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani, ossia avanzi alimentari e sfalci erbacei, denominata anche ‘umido‘. L’impianto industriale dovrebbe sorgere nel Comune di Anagni, in provincia di Frosinone, località Selciatella, a due passi, nel senso letterale del termine, dall’Autostrada A1.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio, dopo 4 anni, con una ordinanza del 18 marzo ha disposto un ulteriore rinvio sulla controversia, rimandando ancora la decisione a una data non ancora fissata. L’intero ricorso finirà ora in mano al presidente del Tar del Lazio. Il progetto, che aveva ottenuto il via libera dalla Regione Lazio nel 2021 attraverso una valutazione di impatto ambientale positiva, continua a essere al centro di un acceso dibattito politico. Contrari i residenti e varie associazioni ambientaliste territoriali pronte ancora a dare battaglia. Tra queste spicca anche Legambiente Lazio.

Dalle Regione Lazio di Zingaretti e Valeriani ‘Sì’ al grande impianto a rifiuti di Anagni
In quel momento storico, nel 2021, a guidare il Lazio c’era l’allora governatore Nicola Zingaretti, al suo secondo mandato (2018-2023): oggi Zingaretti è il capodelegazione Pd in Unione Europea e lavora accanto a Mario Draghi. Con Zingaretti, a dire ‘sì’ all’impianto, nel 2021, ovviamente non in senso tecnico ma più squisitamente politico, vi era Massimiliano Valeriani, ex assessore ai Rifiuti nella Giunta Zingaretti bis, oggi consigliere di opposizione e soprattutto Presidente della Commissione Trasparenza del Lazio.
Un progetto caro alla regione Lazio, ma molto controverso
L’impianto, proposto dalla società Energia Anagni S.r.l., era stato autorizzato dalla Regione Lazio durante il secondo mandato di Nicola Zingaretti, con l’allora assessore ai rifiuti Massimiliano Valeriani. Tuttavia, la decisione aveva suscitato forti opposizioni da parte di Legambiente Lazio e di altre realtà locali, che avevano contestato il progetto per il suo impatto ambientale. Secondo i ricorrenti, la realizzazione della struttura avrebbe compromesso la qualità della vita dei residenti e alterato l’equilibrio ecologico della zona. L’iter autorizzativo era stato segnato da una serie di battaglie politiche e giudiziarie che hanno portato alla paralisi amministrativa della vicenda.
Un’attesa senza fine
La decisione del Tar arriva dopo un lungo periodo di incertezze. Il Comune di Anagni, parte in causa nella controversia, aveva richiesto che il giudizio fosse trattato congiuntamente a un altro ricorso pendente, anch’esso legato alla vicenda dell’impianto di biodigestione. Il Tribunale ha riconosciuto la complessità della questione e ha ritenuto necessario un approfondimento ulteriore prima di prendere una decisione definitiva. Il rinvio deciso il 18 marzo 2025 rappresenta l’ennesima battuta d’arresto in una vicenda che sembra non trovare soluzione.
Le implicazioni per la gestione dei rifiuti della Regione Lazio
La sospensione del progetto lascia aperti diversi interrogativi sulla gestione dei rifiuti nel Lazio. L’impianto di Anagni resta bloccato da procedimenti giudiziari e proteste locali.
Uno scenario incerto
A quattro anni dall’approvazione iniziale, il futuro dell’impianto di Anagni resta incerto. Il Tar del Lazio ha deciso di rinviare la discussione a una futura udienza, senza indicare una data precisa. La controversia rischia quindi di protrarsi ancora a lungo, con possibili nuovi sviluppi giudiziari e amministrativi.
Nel frattempo, la questione continua ad alimentare il dibattito politico e ambientale, con posizioni fortemente contrapposte tra istituzioni, imprese e cittadini. Il prossimo capitolo della vicenda dipenderà dalla decisione del Presidente del Tar, che dovrà stabilire i tempi e le modalità della prossima udienza.
