Regione Lazio, via al nuovo maxi laboratorio di analisi per la Asl Roma 5, ma con 2 anni di ritardo


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Regione Lazio, via al nuovo maxi laboratorio di analisi per la Asl Roma 5, ma con 2 anni di ritardo. La Regione Lazio ha dato il via libera alla realizzazione di un nuovo maxi laboratorio di analisi privato all’interno di un presidio sanitario preesistente (sempre privato) destinato ad operare all’interno dell’ASL Roma 5, nel comune di Guidonia, in via Costantino n. 10. Questo intervento, che ha lo scopo di potenziare il sistema sanitario pubblico regionale, entrerà però in funzione con ben due anni di ritardo rispetto al piano originario della società proponente, la C. srl.

Il nuovo maxi laboratorio di analisi della Asl Roma 5 parte, ma con 2 almeno anni di ritardo

La Regione Lazio, difatti, in prima battuta, ha respinto la richiesta avanzata dalla società. Ma tale decisione, tale ‘No’ regionale, è stato annullato da una sentenza del Tar del Lazio del 12 dicembre 2023. “Deve essere accolto – così hanno scritto i giudici nella loro sentenza – il motivo di ricorso con il quale parte ricorrente si duole della carenza di istruttoria avendo la Regione Lazio fatto riferimento al fabbisogno (…) anziché al reale fabbisogno di assistenza”.

Ma per ottenere l’applicazione di questa decisione, la stessa società è stata costretta a presentare un nuovo ricorso a fine 2024, che si è chiuso solo in data odierna, 14 aprile 2025.

Doppio ricorso e due anni di ritardo, Regione Lazio in ritardo

Tale decisione, maturata quindi a seguito di un doppio contenzioso in sede di Tribunale Amministrativo Regionale, evidenzia come il quadro normativo e la programmazione sanitaria debbano costantemente adeguarsi alle esigenze reali della popolazione.

La Sanità del Lazio, da oltre due anni a questa parte, è nelle mani del Governatore Francesco Rocca, che è anche il delegato alla Sanità, avendo mantenuto in prima persona la delega. Anche se, da più parti, alla Pisana girano voci secondo cui lo stesso governatore sarebbe sul punto di cedere tale delega nella mani dell’ex assessore della Giunta Zingaretti Bis, Alessio D’Amato, attuale referente di Azione, il partito centrista.

La decisione del Tar: via al nuovo laboratorio per la Asl Roma 5

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto difatti il ricorso presentato dalla società che gestisce il presidio sanitario a Guidonia Montecelio. La sentenza ha annullato il provvedimento che aveva dichiarato l’improcedibilità dell’istanza di accreditamento per il laboratorio analisi.

La motivazione si è basata sull’utilizzo di dati ormai obsoleti, risalenti al 2018, che non tenevano conto della evoluzione del fabbisogno assistenziale e delle trasformazioni del contesto socio-sanitario, aggravato dalla pandemia degli ultimi anni.

In assenza di un’istruttoria che prenda in considerazione i dati aggiornati, il giudice ha ritenuto ingiustificato il rifiuto dell’accreditamento, sottolineando come una corretta programmazione non debba limitarsi a mere formalità burocratiche, ma debba riflettere in maniera reale le esigenze della comunità.

L’importanza dell’aggiornamento dei criteri di accreditamento

Il maxi laboratorio, dovrebbe essere destinato a consolidare la qualità dell’offerta sanitaria, ma ha subito un lungo iter regolatorio, dovuto al mancato aggiornamento del fabbisogno di assistenza specialistica. L’uso di riferimenti datati ha portato all’adozione di criteri che non rispecchiano più le attuali necessità del territorio, creando – secondo i giudici – un ritardo significativo nell’accesso al nuovo servizio.

La giurisprudenza ha evidenziato l’urgenza di implementare un sistema di verifica periodica, capace di valutare la reale funzionalità e l’efficienza delle strutture sanitarie.

Solo in questo modo sarà possibile garantire una concorrenza trasparente e l’inserimento di operatori che possano portare innovazione e qualità all’interno del sistema sanitario regionale. In sostanza, l’aggiornamento delle procedure è una componente essenziale per migliorare la gestione delle risorse pubbliche e rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini.

Ritardo e riflessioni sulle conseguenze

Il doppio ritardo con perdita di due anni nell’avvio del nuovo laboratorio non è solo una questione burocratica, ma un segnale di quanto sia complesso adeguare il sistema sanitario alle evoluzioni della domanda. Il Tar Lazio ha evidenziato la necessità di una nuova programmazione che tenga conto della realtà attuale, in cui la pandemia e il calo demografico hanno modificato i volumi e le tipologie di richieste di assistenza.

Sebbene il provvedimento impugnato non precluda in via definitiva l’accesso al sistema accreditativo, esso testimonia le difficoltà nel confrontare criteri storici con esigenze moderne. La sentenza del TAR ha quindi aperto la strada a una revisione delle modalità con cui vengono valutati i fabbisogni sanitari, invitando le istituzioni a un aggiornamento tempestivo e coerente con l’evoluzione del contesto socio-sanitario.

Conclusioni e prospettive future

Nonostante il ritardo di due anni, la decisione della giustizia amministrativa dimostra la volontà di superare ostacoli regolatori e di allineare le pratiche amministrative con le reali esigenze dei cittadini. Le prossime fasi vedranno l’adozione di criteri di valutazione più aggiornati e la partecipazione di operatori privati che, grazie a bandi aperti e trasparenti, potranno portare nuove soluzioni e tecnologie nel settore.

Questo cambiamento, pur rappresentando una sfida, offre una prospettiva positiva per migliorare l’efficienza e la qualità della sanità regionale, a beneficio dell’intera comunità. Con una programmazione attenta e dati aggiornati, il sistema sanitario potrà ora finalmente rispondere in maniera più adeguata, si spera, alle nuove realtà, assicurando servizi diagnostici di eccellenza e un impatto positivo sulla salute pubblica.

Francesco Rocca, governatore della regione Lazio con delega alla Sanità
Francesco Rocca, governatore della regione Lazio con delega alla Sanità – www.7colli.it