Regione, non c‘è solo Ecotech. Lo scandalo mascherine fantasma si fa in sette
Non c’è solo la vicenda della Ecotech a preoccupare la Regione Lazio e il presidente Zingaretti per quello che è già stato di battezzato come il ‘mascherine gate’. Sarebbero anche molte altre le forniture fantasma di dispositivi di protezione individuali mai arrivate a destinazione. Ma regolarmente ordinate tramite le procedure semplificate della protezione civile regionale e regolarmente pagate. Almeno per quanto riguarda gli anticipi. Ovviamente il tutto con i soldi degli ignari contribuenti. Alla faccia di chi stava in corsia senza mascherina. O degli anziani che andavano a fare la spesa con le facce rugose avvolte da vecchie sciarpe di lana. Chiaro che in queste vicende la Regione è parte lesa, ma un interrogativo grande come una casa rimane. Possibile che in Italia e nel mondo non esistessero ditte un po’ più affidabili rispetto a quelle che sono state scelte? Visto che almeno stando a quanto emerso dall’inchiesta delle Iene anche i prezzi non risultavano così convenienti. Imprudenza o imperizia si vedrà, e la magistratura dovrà accertare la verità dei fatti.
Intanto Roberta Angelilli, ex eurodeputata e componente dell’esecutivo di Fratelli d’Italia è andata a fare le pulci su altre sette maxi forniture di mascherine per un totale di oltre 16 milioni di pezzi. Uniti agli otto milioni e mezzo della Ecotech fanno la bellezza di 24 milioni e mezzo di dispositivi. Che per il 70 per cento non sarebbero mai arrivati.
Mascherine, dalla regione Lazio altra beffa con incarico
Roberta Angelilli (FDI), sulle mascherine fantasma da Zingaretti solo ritardi. E il 40 per cento dei pezzi non arriveranno mai
Sulla vicenda dello scandalo mascherine fantasma che sta mettendo in difficoltà il presidente Zingaretti e i vertici della protezione civile della Regione Lazio è intervenuta anche Roberta Angelilli. Che ha accusato apertamente l’amministrazione regionale, capace solo di accumulare ritardi su ritardi. L’ex eurodeputata di Alleanza Nazionale oggi componente dell’esecutivo del partito di Giorgia Meloni non ha dubbi. Il quaranta per cento di tutte le forniture ordinate non arriveranno mai, ha dichiarato la Angelilli in una intervista al Messaggero.it. Dove punta il dito contro la Regione per la gestione di tutta questa vicenda. E annuncia un esposto alla Magistratura per vederci chiaro. Su tutta la merce non consegnata che sarebbe bloccata alla dogana tra la Cina e la Torchia. Ovviamente la Regione si difende, sostenendo che invece è tutto a posto o quasi. Ma le giustificazioni sono quasi peggio delle accuse.
La Regione si difende. Ma il quadro che emerge è desolante tra contratti rescissi e ritardi e bisognerà capire come è potuto accadere
La Regione Lazio si difende contro le accuse di inefficienze e ritardi sulle forniture delle mascherine fantasma che l’ex deputata europea Roberta Angelilli ha denunciato alla stampa. Preannunciando anche un esposto alla Magistratura su tutta la vicenda. Da via Cristoforo Colombo hanno risposto con un elenco dettagliato di quanto arrivato o meno, e degli anticipi versati e restituiti. Il quadro che emerge è comunque quanto meno imbarazzante. Le prime tre forniture per 2.7 milioni di mascherine farebbero parte di un contratto rescisso con la società Art Medical srl per inadempimento. Oltre che di due altre forniture con la Futuro srl e Igoffice srl. Bene, anche quest’ultima società avrebbe alzato bandiera bianca. E restituito l’acconto. Mentre la Futuro sarebbe stata in grado di fornire la metà delle mascherine richieste. Con il resto del carico bloccato in Polonia. Infine per quanto riguarda le ultime quattro spedizioni una parte del materiale sarebbe in dogana a Roma, un’altra parte a Bari e un terzo carico in viaggio secondo comunicazioni dei fornitori.
Sinceramente, non abbiamo mai costo una cosa simile. Si può capire l’affanno in piena emergenza, e magari anche la fretta che spesso è cattiva consigliera. Ma in questo caso ci siamo fatti rudere dietro da mezzo mondo. Tra anticipi pagati e non restituiti, consegne parziali e contratti disdetti non ci si capisce più niente. E il sospetto che in piena emergenza sanitaria i cittadini del Lazio siano stati truffati da imprenditori senza scrupoli è sempre più forte. Mentre chi doveva controllare, a pensar bene si è fatto un bel sonno. E a pensar male, ci fa venire i brividi sulla schiena.
https://www.ilmessaggero.it/roma/news/roma_mascherine_fantasma_forniture_truffa-5245865.html