Report: ‘La sorella del ministro Giuli assunta al Ministero, ma lavora per Fdl’. Lei: ‘Falsità’

Antonella Di Giuli
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La puntata di ieri sera Report su Rai3 ha acceso un vivace dibattito: al centro, Antonella Giuli, sorella del ministro della Cultura Alessandro Giuli, accusata dalla trasmissione di Sigfrido Ranucci di lavorare per Fratelli d’Italia pur essendo impiegata nell’ufficio stampa della Camera dei Deputati.

Secondo la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, Antonella, amica stretta di Arianna Meloni, sarebbe stata assunta con un compenso di circa 120.000 euro all’anno come addetta stampa di Montecitorio, ma avrebbe un ruolo diverso da quello ufficiale, lavorando principalmente per Fratelli d’Italia. Le rivelazioni di Report sottolineano anche come, a differenza di altri membri dell’ufficio stampa, Antonella sia esonerata dai turni del fine settimana e da compiti come la rassegna stampa, il che avrebbe suscitato reazioni nel personale di Montecitorio.

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Un ruolo ambiguo?

Durante la puntata, l’inviato Giorgio Mottola ha intercettato Antonella Giuli all’uscita da Montecitorio, interrogandola sul suo operato e sollevando il dubbio che il suo lavoro sia indirizzato a sostenere Fratelli d’Italia. Antonella ha replicato con ironia, affermando: «Sono così legata al mio lavoro che vengo anche quando sono in ferie». Il sospetto, secondo Mottola, è che la sua presenza sia dedicata proprio alle attività del partito di Giorgia Meloni.

La posizione di Antonella Giuli

Di fronte a queste accuse, Antonella Giuli ha deciso di chiarire la sua posizione, rivelando alcuni dettagli personali e delicati. In una lettera pubblicata, ha spiegato che i suoi fine settimana e il tempo libero sono dedicati soprattutto alla sua famiglia, in particolare a uno dei suoi due figli, affetto da una grave patologia che richiede cure continue, tutelate dalla legge 104. Questo è il motivo, spiega, per cui è dispensata da alcuni incarichi come la rassegna stampa mattutina.

Antonella sottolinea anche di svolgere il proprio ruolo con impegno e dedizione, gestendo le conferenze stampa di tutti i gruppi politici alla Camera. “La mia professionalità è ben nota ai vertici di Montecitorio”, scrive, ribadendo che non ha mai derogato ai suoi doveri, nonostante il crescente clamore mediatico.

Giuli respinge le accuse: “Report vuol far credere che la mia presenza alla Camera sia sporadica per dedicarmi alla comunicazione politica di Fratelli d’Italia. La mia relazione personale con Arianna Meloni è trasparente e mai nascosta, ma il mio impegno come addetta stampa alla Camera è quotidiano e pubblico. Chiunque, nei vertici parlamentari, può attestare la mia dedizione al lavoro”.

Il delicato tema della malattia del figlio

Giuli ha deciso di esporre una parte dolorosa della sua vita privata, rivelando che il suo tempo libero è principalmente dedicato alla famiglia, in particolare a uno dei suoi figli, gravemente malato. “Mio figlio Giulio ha bisogno del mio supporto e della legge 104 per la sua condizione,” afferma Giuli, ribadendo come le sue priorità familiari siano legittime e doverose. “La morbosità mediatica mi ha spinto a rendere pubblica una situazione che, altrimenti, avrei mantenuto riservata”. Nel finale, riflette sul perché sia stata costretta a rivelare questioni così private, domandandosi se sia giusto che la sua figura pubblica come sorella di un ministro la esponga a tali intrusività.

La risposta di Report e la reazione politica

Report ha risposto con un post alle accuse sottolineando che l’inchiesta non intendeva attaccare la sua vita privata, né l’ha accusata di assenteismo. Piuttosto, la trasmissione evidenzia come l’impiego presso l’ufficio stampa della Camera dovrebbe essere esclusivo e non consentire incarichi politici, a maggior ragione per chi lavora in un’istituzione così importante. “Non c’è alcuna morbosa attenzione nei confronti di Antonella Giuli,” precisa il post, “né tantomeno una critica al suo ruolo di madre”.

Solidarietà a Giuli: Foti e Faraone

Diverse figure politiche si sono espresse a favore di Giuli. Tommaso Foti di Fratelli d’Italia parla di “un attacco meschino”, mostrando piena solidarietà. Anche Davide Faraone di Italia Viva si è schierato dalla sua parte, criticando il linciaggio mediatico: “Non si può permettere che, per questioni politiche, si faccia pressione su una donna e sulla sua famiglia in un modo così brutale.”