Follia di Repubblica: la campagna contro Chiara Colosimo
Adesso anche Chiara Colosimo è nel mirino di Repubblica.
La giovane deputata di Fdi potrebbe diventare presidente della Commissione antimafia e siccome ha rapporti con Luigi Ciavardini (entrambi nelle foto sopra) bisogna evitare la sciagura. Sai com’è, se poi bisogna sentirlo sui “rapporti tra mafia e terrorismo nero” come si fa?
Repubblica contro Chiara Colosimo
Delirio, delirio puro. E tutto questo perché Chiara Colosimo si è occupata, nella sua esperienza politica – due legislature in consiglio regionale del Lazio ed ora è alla Camera – anche di carceri, ma Repubblica non lo sa.
Non è la prima, non sarà l’ultima a voler verificare le condizioni di detenzione nei nostri penitenziari.
Ovviamente, entri in contatto con i detenuti. E questo basta per gettare fango su una persona che contro le cosche mafiose ce l’ha per stile di vita e voglia di libertà dalla criminalità.
Altra cosa è occuparsi di che cosa accade in carcere.
Cinismo politico sull’Antimafia
Chi non la vuole all’antimafia lo fa solo per cinico gioco politico, non la conosce affatto. E strumentalizza le vittime di mafia.
(Chiara Colosimo ha anche scoperchiato nel Lazio la vergogna delle mascherine di Zingaretti, una brutta storia di soldi gettati dalla finestra. Non voglio credere che dia fastidio per questo).
Non si perdono i diritti civili e politici perché si segue la vicenda di un detenuto eccellente.
Semmai è un dovere, soprattutto quando si sta in Parlamento. Perché sono le storie scomode quelle che si devono saper affrontare per tentare di rendere migliore la nostra società. I deputati a cui piace la vita facile cercateli altrove.
Guai a mollare di fronte ad una campagna disgustosa.
Ps: anche io ho conosciuto e ricevuto Luigi Ciavardini. Venne a trovarmi in regione. Prima ancora ero andato a rendergli visita a Poggioreale, dove era detenuto. Sono amico dei mafiosi e dei criminali anche io?
Tra qualche settimana andrò a trovare i suoi amici del Gruppo Idee di Rebibbia. Vogliono parlare di giornalismo. E lo farò volentieri.