Resa dei conti grillina. La Raggi caccia gli assessori ‘infedeli’
E alla fine l’ennesima resa dei conti è arrivata. Con l’ultimo rimpasto di giunta, quello che dovrà portare dritti alle elezioni di primavera. Deciso di notte dalla sindaca Raggi, alle 22 di venerdì sera. Anche questo segno dei tempi. E della polveriera che è diventato il Movimento 5 Stelle a Roma. Dallo streaming alle decisioni prese con il favore delle tenebre infatti il passo è notevole. Ma tant’è, e altri due assessori hanno dovuto togliere il disturbo. Di tratta del vice sindaco Luca Bergamo, e del suo collega al commercio con deleghe allo sviluppo economico, turismo e lavoro Carlo Cafarotti. Le voci delle sostituzioni si rincorrevano ormai da giorni in Campidoglio. E i bene informati raccontano che la prima cittadina sperasse in un abbandono volontario della carica. Ma proprio come succede nel calcio quando gli allenatori traballanti non mollano, anche i due assessori (perché Bergamo aveva anche la delega alla cultura) hanno tirato dritto. Costringendo la Raggi a prendersi la responsabilità di cacciarli. Al loro posto dovrebbero subentrare nella qualità di vice sindaco il fedelissimo assessore alla mobilità Pietro Calabrese. E al commercio il presidente della omonima commissione capitolina Andrea Coia. Che avrebbe un buon pacchetto di voti personali, e buoni rapporti con la categoria. Tutti elementi giudicati fondamentali in vista dell’imminente campagna elettorale.
Via gli assessori Luca Bergamo e Carlo Cafarotti critici sul Raggi bis. Per ora resiste al sociale Veronica Mammi’
La cacciata del vice sindaco con delega alla cultura Luca Bergamo e del suo collega al commercio Cafarotti verrebbe da lontano. Ed esattamente da quest’estate, quando i due assessori sarebbero stati fin troppo tiepidi rispetto a una ricandidatura della Raggi. Almeno senza passare dal coinvolgimento della base. Atteggiamento che avrebbe irritato non poco la prima cittadina. Senza parlare del recente contrasto con lo stesso Bergamo sullo sgombero del cinema Palazzo a S. Lorenzo. Una vicenda che avrebbe segnato tra i due un solco non più recuperabile. Cafarotti invece pagherebbe una relativa consistenza elettorale. A fronte invece dei voti sicuri del subentrante Andrea Coia. Che da presidente di commissione, alla fine sembra aver fatto le ‘scarpe’ al suo assessore. Per i due ovviamente e’arrivata la lettera di ringraziamento della Raggi. Che ha speso belle parole, soprattutto per il suo (ex) vice sindaco. E che ha motivato le sue decisioni con una frase che non lascia spazio ad interpretazioni. Visioni diverse sul futuro della città, ha detto la sindaca. Che abbiamo provato a ricomporre, senza riuscirci.
La Raggi e quel rimpasto impossibile. Tra assessori infedeli e ‘questioni di famiglia’
La Raggi vuole solo fedelissimi per l’ultima battaglia
Forse la prima cittadina avrebbe voluto chiudere il cerchio. Rimuovendo anche l’assessora alle politiche sociali Veronica Mammi’. In questo caso però evidentemente l’operazione si è rivelata troppo complessa. Infatti la Mammi’ è un’attivista grillina della prima ora. Ma soprattutto è la moglie del presidente della commissione mobilità Enrico Stefano. Che a sua volta appartiene al gruppo dei cinque consiglieri grillini dissidenti in Aula Giulio Cesare. Tra i quali si trovano anche gli ex presidenti delle commissioni urbanistica e bilancio. Insomma, toccare quella casella avrebbe rischiato di far esplode del tutto il quadro. E di non avere più i numeri per far approvare nulla in consiglio. Ma anche così, si tratta di un bel terremoto. L’ultima resa dei conti in casa grillina prima del voto. Con la Raggi che appare sempre più sola contro tutti. Stretta nel ‘cerchio magico’ con i suoi fedelissimi, per combattere in ogni caso l’ultima battaglia.