Rieti, tentano di introdurre telefoni e macchinetta per tatuaggi nel carcere: fermate tre persone
Tre persone, tra cui un minorenne, sono state fermate mentre tentavano di introdurre nel carcere di Rieti materiale non consentito, inclusi telefoni cellulari e una macchinetta per tatuaggi. L’operazione è stata bloccata grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria, con il supporto della polizia di Stato.
“I due uomini a supporto dall’esterno avrebbero aiutato il minorenne a scavalcare la prima recinzione, quella precedente il vero e proprio muro di cinta alla ricerca di una posizione favorevole per il lancio dello zaino, ma sono stati fermati dagli agenti di polizia penitenziaria, supportati dai colleghi della polizia di stato – spiega Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) – Da tempo denunciamo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica, il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, che si dovrebbero invece ripristinare proprio a Rieti, dalla mancanza in organico di poliziotti penitenziari al mancato finanziamento per i sistemi antintrusione e anti-scavalcamento, che spesso non funzionano”
Complimenti e congratulazioni al personale di Polizia Penitenziaria del Reparto di Rieti arrivano anche da parte di Donato Capece, segretario generale del Sappe che ha evidenziato la necessità di riconoscimenti per il loro impegno e per il brillante risultato ottenuto nell’operazione.