Rifiuti, dopo il danno anche la beffa. E a Roma arriva la mazzata sulla Tari
Dopo il danno dei cassonetti strapieni durante l’emergenza sanitaria per la pandemia di Covid 19 adesso arriva anche la beffa della Tari. Perché la posizione dell’Ama è molto chiara. A Roma niente sconti sulla tariffa dell’immondizia. L’azienda non se li può permettere, e tanto peggio se i cittadini hanno dovuto subire qualche disservizio. Pagheranno tutto, ugualmente. Cornuti e mazziati, sarebbe il caso di dire. E guai se qualcuno si azzarderà a protestare. Perché sempre l’azienda capitolina dei rifiuti ha fatto sapere con orgoglio di aver messo su una vera e propria task force legale. Per opporsi agli eventuali ricorsi dei contribuenti. Visto che alcune associazioni come il Codacons hanno anche minacciato una possibile class action contro Ama e comune. Siamo felici di annunciare che il professor Mario Cicala coordinerà gli avvocati interni dell’azienda, comunicava sempre Ama a fine luglio. Per respingere ex lege la eventuale corsa al rimborso per la mancata raccolta. E con tutto il rispetto per lo stimato professionista, la notizia ha dell’incredibile. Invece di chiedere scusa ai cittadini romani per quanto successo, l’amministrazione a 5 stelle si prepara a mazzolarli. Se mai osassero alzare la testa.
https://www.amaroma.it/tariffa-rifiuti/3911-pagamento-ta-ri.html
Niente sconti sulla Tari. E i legali di Ama sono pronti contro i cittadini che faranno ricorso
Nessun ulteriore sconto sulla Tari. Questa sembra essere la posizione definitiva dell’Ama e del Campidoglio. Visto che da quest’anno la tariffa sui rifiuti si pagherà direttamente al comune. Unico vantaggio per i contribuenti, è rimasto quello della dilazione del pagamento della prima rata al 30 settembre. Niente di più. Ma anche per le imprese cittadine che sono in ginocchio non arrivano buone notizie. Lo sconticino ci sarà, ma solo per il 25 per cento della parte variabile prevista in bolletta. Contro il 40 per cento applicato a Milano, e il 50 a Bologna. Che pure commercianti e ristoratori hanno giudicato insufficiente. Figuriamoci a Roma, dove la ristorazione e il commercio rappresentano la più grossa fetta del pil. E sono letteralmente in ginocchio. Mentre per i liberi professionisti, non è prevista neppure questa piccola elemosina. Ma la cosa che più fa rabbia, è il comunicato in cui l’azienda dei rifiuti di Roma annuncia che è pronta a potenziare l’ufficio legale. Per difendersi dai cittadini che faranno ricorso. Forse quei soldi l’azienda li potrebbe spendere per potenziare la raccolta e tenere Roma pulita. Visto che la città fa schifo. Ma evidentemente qualcuno la pensa come la Raggi. Che la colpa della monnezza per strada sia tutta dei Romani ‘zozzoni’. Davvero è il caso di dire, cornuti e mazziati.
Confcommercio Roma, sui rifiuti chiediamo subito la cancellazione della seconda rata
Sulla questione della Tari è intervenuta pesantemente proprio ieri anche la Confcommercio di Roma. Con un comunicato diffuso sul proprio sito nel quale si chiede al Comune di cancellare del tutto la seconda rata sull’immondizia. È in discussione in Consiglio comunale una proposta di modifica al regolamento che disciplina la Tari, scrive Confcommercio. Ma non ci risulta che la proposta elaborata dall’assessorato al bilancio sia mai stata presentata alle organizzazioni imprenditoriali e sociali. Noi chiediamo con forza che venga cancellata la seconda rata della tariffa. E che sia confermato lo sconto del 25 per cento sulla parte variabile della prima tranche dei pagamenti. Quella che va versata entro il 30 settembre. Oltre a questo, va ridefinito il sistema dei pagamenti in modo ‘puntuale’. Perché le imprese commerciali romane pagano le tariffe più alte d’Italia. A fronte di un servizio che è tra i peggiori. Non c’è che dire, la miccia è accesa. E il cerino ora è nelle mani dell’assessore al bilancio e della nuova delegata ai rifiuti Katia Ziantoni. Ma sarà la sindaca Raggi a dover scegliere. E in un modo o nell’altro, a doverci mettere (o perdere) la faccia.