Rifiuti, riecco l’emergenza. E il rimpallo tra Regione e Campidoglio
Torna l’emergenza rifiuti in città. E a farne le spese rischiano come sempre di essere i romani. Tra bollette altissime e servizio scadente. Con cassonetti strapieni e odori nauseabondi, anche a causa delle mancate igienizzazioni. E del caldo infinito che sembra non voler mai passare. Un quadro desolante, e dalla giunta Raggi a quella targata Gualtieri sembra che nulla o quasi sia cambiato. Compreso il rapporto con la Regione Lazio. Infatti, da via Cristoforo Colombo il ritornello è sempre lo stesso. Noi abbiamo fatto il Piano, adesso il comune deve indicare le aree dove conferire. In attesa che la differenziata faccia quel salto di qualità che sembra ancora lontanissimo. Ma dopo la chiusura di Malagrotta, altre discariche non sono all’orizzonte. Mentre sul termovalorizzatore di Santa Palomba, c’è caduto un governo. In mezzo, come al solito i litigi politici. Perché il M5S, il nuovo impianto proprio non lo vuole. E il Pd deve ancora decidere come e con chi presentarsi alle regionali. Un caos insomma, e la spazzatura aumenta. Come ha certificato anche Legambiente, in un recentissimo convegno. Al quale ha preso parte tra gli altri l’assessore regionale all’ambiente Massimiliano Valeriani.
Sui rifiuti è tutti contro tutti nella sinistra
L’emergenza rifiuti non cessa ma, anzi, rischia di giungere ad un punto di non ritorno. La Capitale resta la stessa mentre i rifiuti aumentano: lo spazio è terminato. L’assessore all’ambiente della giunta Zingaretti ha annunciato che gli impianti sono saturi e si rischia così di finire di nuovo al centro di un’emergenza.
Tra i relatori nella tavola rotonda sulla Transizione Ecologica, organizzata da Legambiente Lazio, hanno riecheggiato le parole dell’assessore regionale all’Ambiente Massimiliano Valeriani che ha preannunciato l’arrivo di una nuova emergenza rifiuti. Purtroppo il tema rifiuti deve scontrarsi con un nemico molto importante: il tempo. Infatti, dato che le strutture preesistenti si sono esauriti, il tempo per realizzare un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti è scaduto.
L’assessore Valeriani si è tolto poi qualche sassolino dalla scarpa. E indiziato principale, anche se mai nominato, e’stato proprio il Campidoglio. «Come Regione abbiamo fatto tutto il possibile, con un piano rifiuti che a differenza del passato sancisce come pietra miliare lo stop alle comunità che scaricano i propri problemi altrove. Ognuno deve essere autosufficiente». Sostenendo che non si possono portare per sempre i rifiuti a Frosinone o Colleferro e che le Province e i Comuni dovrebbero rendere indipendenti i propri Ato (ambito territoriale ottimale) individuando le aree per gli impianti e realizzarli.
Sullo sfondo, anche il vecchio progetto per portare tutte le competenze in Acea. E lasciare Ama come una sorta di cooperativa di lavoro e servizi. Insomma, sulla spazzatura a Roma e nel Lazio a sinistra è notte fonda. Così come per gli incolpevoli cittadini.