Rissa al consiglio comunale di Terni: il sindaco Bandecchi è indagato e provoca: “Tremo tutto…”

Bandecchi Terni

Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, resosi protagonista di un tentativo di aggressione nei confronti di un consigliere di opposizione nel corso di una seduta del Consiglio comunale del centro umbro, sarebbe indagato. Lo riferisce il Corriere dell’Umbria in edicola oggi con tutte le novità sul caso. Sarebbe un atto dovuto nei confronti del sindaco di Terni, dopo l’esposto dei consiglieri di Fratelli d’Italia.

Il primo cittadino è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Terni nel fascicolo di inchiesta aperto per gli eventi accaduti in consiglio comunale. In particolare – secondo quanto risulta al Corriere dell’Umbria – nel fascicolo di indagine, di cui sono titolari il procuratore capo della Repubblica di Terni, Alberto Liguori, e il sostituto procuratore, Marco Stramaglia, le ipotesi di reato al momento al vaglio sarebbero quelle di minaccia, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

Bandecchi dopo la rissa di Terni: “Sono indagato? Tremo tutto”

“Tremo tutto…”, commenta Bandecchi con l’Adnkronos la notizia dell’apertura di un fascicolo. “Ci sono i video e mi dispiace che un magistrato, che deve fare cose serie, si debba occupare di guardare video. Il video è chiaro, io inizio a parlare e dopo tre secondi mi viene detto ‘pagliaccio, vieni qua’ da Masselli (consigliere di opposizione ndr) che mi sbeffeggia e ride – continua – Nella denuncia che ho depositato oggi ci sono dieci testimonianze di persone che lo hanno sentito tanto che io ho detto ‘attento che ridere troppo fa volare via i denti’. Poi si è alzato Cecconi (consigliere di opposizione ndr) che ha iniziato a urlare e invenire. Io li ho denunciati entrambi per l’articolo 338 del cp secondo cui nessuno puo’ fermare un pubblico ufficiale nell’adempimento della sua funzione”. “Io insisto nel dire che una reazione arriva dopo un’azione”, sostiene.

Il sindaco replica: “Ho presuntato denuncia anche io”

Bandecchi riferisce di aver presentato anche una seconda denuncia “contro ignoti” in merito a minacce di morte ricevute di recente: “Come sapevano già questore e prefetto il 25 luglio ho avuto una minaccia di morte con una precisazione chiara: “Mi dovevo dimettere da sindaco’, ne parlammo e stabilii che era meglio non fare troppa confusione. Ora per il clima che si è surriscaldato mi sono sentito in dovere di fare questa denuncia contro ignoti“. Quanto alla battaglia politica in consiglio comunale, Bandecchi conclude: “La minoranza continua a pensare che le elezioni non sono state democratiche perché le ho vinte io e continua a dire che devo dimettermi. E’ impedito agli imprenditori italiani di fare politica? Non ho nessuna intenzione di dimettermi, anzi ho intenzione di fare il presidente del consiglio: ho appena iniziato a fare politica e voglio andare avanti”.