Rissa alla Camera dei Deputati: Donno (M5S) preso a pugni
Rissa durante una seduta alla Camera nel pomeriggio di oggi, 12 giugno. Sono state scene incredibili quelle viste oggi alla Camera dei Deputati, dove nel corso dell’esame del ddl autonomia differenziata si è scatenata una violenta rissa che ha visto soccombere il parlamentare della Lega Leonardo Donno.
Pugni in testa al parlamentare Iezzi
A Montecitorio sembrava il Far West. All’improvviso la discussione è diventata una bagarre, con pugni che sono volati e hanno colpito in testa il deputato della Lega Leonardo Donno. Il deputato è stato soccorso dai sanitari del 118 Ares, che lo hanno poi fatto uscire dall’aula su una sedia a rotelle e poi portato al pronto soccorso.
Ma ad essere colpito durante la rissa non è stato solo Donno, ma anche un assistente parlamentare che era intervenuto per placare gli animi degli agitati deputati.
I motivi della rissa
La furiosa rissa era scaturita dal fatto che Donno aveva preso una bandiera tricolore e stava provando a metterla sulle spalle del ministro Calderoli. Il gesto era stato bloccato dal presidente della camera Lorenzo Fontana, che aveva espulso dall’aula il deputato pentastellato. Ma alcuni deputati leghisti lo avevano circondato bellicosi: nel giro di pochi istanti era scoppiata la rissa. Sono quindi volati pugni e cazzotti. La seduta è stata sospesa.
A commentare la vicenda Giuseppe Conte: “Siamo arrivati alle violenze dai banchi della maggioranza Meloni. Hanno aggredito il nostro Leonardo Donno perché ha portato il tricolore al Ministro Calderoli, perché diciamo no alla secessione dell’Italia firmata Meloni, Salvini e Tajani. È uscito in barella dalla Camera dei deputati. Giù le mani da noi, giù le mani dal nostro tricolore. Non passerete. Vergogna”.