Ristorante/stabilimento Zi Checco a Torvaianica: i motivi per cui il Comune si riprende locali e spiaggia

Il ristorante Zi Checco di Torvaianica, la frazione balneare di Pomezia
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Torvaianica, sarebbero i 14 anni di canoni demaniali non pagati, dal 2012 al 2020 inclusi, il motivo per cui il Comune di Pomezia avrebbe deciso di mettere alla porta il ristorante/stabilimento Zi Checco, attivo sul litorale laziale di Roma sud dall’anno 1954, sul Lungomare delle Sirene.

I motivi per cui il Comune si riprende locali e spiaggia

La società titolare delle attività ristorative e ricettive, per di più, non avrebbe mai chiesto, nei modi e tempi previsti dalla legge, una risoluzione bonaria, ossia un condono dell’importo dovuto. Vi sarebbero, inoltre, precedenti e pregressibuchi’ di pagamento nei canoni, accertati dai giudici. Sempre relativi alla stessa concessione e società, ma riferiti ad un periodo precedente, ossia agli anni 20072012.

Il ristorante/stabilimento Zi Checco lascia Torvaianica

Sarebbero questi, quindi, i motivi per cui la società che gestisce ristorante e stabilimento dovrà – salvo sorprese dell’ultimo minuto, che appaiono però improbabili – lasciare i locali e la spiaggia di Torvaianica. A meno di un trasferimento altrove, presso un locale privato, chissà. Questo è, del resto, quanto si legge, in estrema sintesi, in una sentenza del Tribunale Amministrativo della Regione Lazio (la n. 18123 del 4 dicembre 2023), che si aggiunge alle recenti due rodinanze sempre del Tar del Lazio di cui abbiamo dato conto in un nostro precedente articolo.

Un provvedimento giudiziario, quello di dicembre 2023, con il quale i giudici amministrativi del Lazio hanno negato alla società titolare dell’attività ristorativa e ricettiva la possibilità di continuare a godere di un bene pubblico dello Stato, ossia la concessione della spiaggia e dei locali presenti su di essa.

I magistrati hanno quindi confermato la bontà della decadenza della concessione demaniale che è stata bloccata da una apposita determinazione dell’ufficio tecnico pometino. Si tratta, certo, di una sentenza di primo grado. VI saranno anche altri gradi di giudizio, ma per il momento, il mancato pagamento del dovuto sembra gravare in modo irreversibile sul futuro delle attività.

Le parole dei giudici del Tar Lazio

Le parole dei giudici, contenute nella sentenza, sono pesanti come pietre: “Diversamente da quanto sostiene il ricorrente – si legge nella sentenza di dicembre 2023 – il provvedimento di decadenza è basato non solo sull’omesso pagamento (di una parte) dei canoni relativi al periodo dal 2012 al 2018.

Ma anche sul mancato versamento (di una parte) dei canoni relativi alle annualità 2019 e 2020. Pertanto, a tacer d’altro, la decadenza si fonda su una ragione autosufficiente e autonoma rispetto a quella del mancato pagamento delle annualità di canoni su cui pende giudizio dinnanzi all’autorità giurisdizionale (ossia il 2019 e 2020, ndr)

Più precisamente, il provvedimento gravato è motivato con riguardo al mancato pagamento dei canoni per le annualità 2012-2020.

Il Comune respinge la richiesta della Zi Checco srl

Tra l’altro – spiegano i giudici – la domanda di condono avanzata  dalla società Zi Checco e respinta dal Comune di Pomezia il 2 agosto 022, aveva ad oggetto soltanto i canoni demaniali marittimi relativi al periodo dal 2007 al 2012, per contestare il cui ammontare la concessionaria aveva adito a suo tempo l’autorità giudiziaria ordinaria.

La Zi Checco s.r.l. non ha presentato, entro il termine del 15 dicembre 2020 ulteriori istanze (o richieste di integrazione della prima domanda) per il condono dei canoni demaniali relativi alle annualità dal 2013 al 2018.

Solo in data 3 marzo 2021 ha avanzato una “richiesta di una bonaria risoluzione nei pagamenti demaniali” avente a oggetto i canoni demaniali dovuti per le annualità 2013-2018, provvedendo, peraltro, in maniera autonoma, al pagamento del 30% del dovuto in data 1° ottobre 2021, ossia dopo la scadenza del termine perentorio previsto dalla normativa premiale per il versamento“.

La controversia giudiziaria è ancora in pieno corso di svolgimento con almeno tre diversi ricorsi. Sarà nostra cura continuare a seguire al vicenda, nei prossimi mesi, per informare i cittadini del destino.