Ristoratori tra rabbia e speranza. Oggi tocca a ‘Io apro’ a scendere in piazza
Ristoratori stretti tra rabbia e speranza. Con la condanna ferma da parte delle associazioni di categoria di ogni violenza. Come quelle esplose martedì scorso a Piazza Montecitorio. Con 7 manifestanti identificati e una maxi indagine in corso da parte della Questura. Ma anche con la consapevolezza di essere arrivati oltre il limite. Con investimenti fatti prima e durante l’estate, per rispettare tutti i decreti e i protocolli sulla sicurezza. E un autunno inverno passato con continue chiusure a singhiozzo. Quasi impossibile programmare l’attività in queste condizioni, e troppo pochi gli aiuti e i ristori ricevuti. Qualche migliaia di euro, se è andata bene. Mentre affitti, bollette e tutto il resto continuano a correre. Per non parlare del personale, quasi tutto in cassa integrazione. Prevista per gli esercizi più grandi, mentre le tantissime imprese di tipo familiare legate al food, non hanno avuto neanche questo.
Adesso gli operatori del settore dicono basta, e vogliono riaprire subito. In sicurezza, ma immediatamente. A pranzo come a cena. Lo ha detto a chiare note Sergio Paolantoni, responsabile della Fipe Confcommercio di Roma. E lo ribadiranno oggi in piazza quelli di ‘Io apro’. Mentre martedì prossimo si terrà la maxi assemblea di Confcommercio a Piazza San Silvestro. Insomma, la ristorazione appare sempre più una polveriera pronta ad esplodere. Ma forse la soluzione può arrivare dal passaporto vaccinale. Rilasciato dalla Regione, dovrebbe arrivare entro aprile. Per chi abbia già ricevuto la doppia dose del vaccino.
I ristoratori: siamo a un punto di non ritorno, basta elemosine di Stato
Palestre, cinema e ristoratori aspettano il ‘passaporto vaccinale’. Che per ora è solo sulla carta
Il futuro passaporto vaccinale potrebbe rappresentare una prima ‘svolta’ positiva. Per bar, pub e ristoratori certo. Ma anche per altre attività che sono chiuse da tempo. Come cinema e teatri. Per non parlare di centri sportivi e palestre. Tutti aspettano una novità positiva, che finalmente permetta a queste realtà di ripartire. E di cominciare a risalire la china. Così la speranza di ritornare alla normalità adesso è riposta nel cosiddetto passaporto vaccinale. Che la Regione inoltrerebbe da fine aprile in via telematica a tutti coloro che abbiano già avuto due dosi di vaccino. Di uno qualunque dei tre finora ammessi in Italia, in attesa dell’arrivo del quarto della Johnson&Johnson. Ma questo non basta a tranquillizzare l’ala più dura del fronte della protesta. Perchè alle promesse adesso gli esercenti chiedono che seguano subito i fatti.
E sulla possibilità di riaprire almeno per i vaccinati si sono sbilanciati palestre, cinema e teatri. Anche se il responsabile dell’Anec Massimo Arcangeli ha precisato al Messaggero: bisognerà studiare un programma coordinato per riportare la gente nelle sale. Perchè ovviamente in quest’ultimo anno la grande distribuzione ha utilizzato quasi esclusivamente le altre piattaforme disponibili. Riaprire al pubblico cinema e teatri rimane comunque essenziale anche per il settore dell’intrattenimento. E di tutto l’indotto, che comprende decine di migliaia di addetti.