Ritorna l’incubo dei rifiuti a Cesano. E il centrodestra si mobilita

Il Campidoglio ha delegato Ama a partecipare ai bandi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) che scadranno il 15 febbraio. Entro quella data l’azienda dovrà presentare due progetti. Per due biodigestori anaerobici, impianti che consentono il trattamento dei rifiuti organici attraverso un processo di compostaggio. Probabilmente saranno rispolverati quelli dell’era Raggi previsti e già autorizzati (nel 2020) dalla Regione Lazio a Casal Selce e Cesano. Così i territori tornano sul piede di guerra.

Compostaggio a Cesano: a Roma nord tutti contro, ma il Municipio è a guida PD come il Campidoglio

Tutti contro i rifiuti a Cesano. Così a Roma nord il Municipio XV, guidato dal presidente Pd Daniele Torquati, è pronto ad approvare una risoluzione. Per ribadire la netta contrarietà all’indicazione dell’area tra Cesano e Osteria Nuova come sito designato per la realizzazione dell’impianto di compostaggio. Nel documento, sottoscritto da tutti i gruppi della maggioranza di centrosinistra e che probabilmente sarà votato in modo favorevole nel consiglio di domani, si chiede a Roma Capitale e ad Ama di cambiare idea. E di realizzare nel lotto prescelto, non l’impianto di compostaggio, ma una nuova sede di zona della Municipalizzata. Oltre ad un’isola ecologica ed un centro di riuso. Per la realizzazione di strutture per il recupero della frazione organica, tra cui il compostaggio di comunità, via Flaminia chiede una valutazione puntuale su eventuali altri siti disponibili.

A Cesano tra scorie e antenne

L’area di Cesano è considerata non idonea per un impianto nel quale dovrebbero arrivare 60mila tonnellate di rifiuti l’anno. La zona presenta infatti strade inadeguate al traffico pesante il cui flusso andrebbe inevitabilmente ad aumentare, c’è da fare i conti poi con una popolazione che da anni convive con le antenne di Radio Vaticana e il deposito di scorie del centro di ricerca Enea Casaccia. Il compostaggio sarebbe dunque “un onere ecologico spropositato” per le comunità di quel quadrante di Roma al confine con i comuni di Anguillara, Bracciano, Formello e Campagnano.

Il centrodestra chiede consiglio straordinario

Il centrodestra ha chiesto invece un consiglio straordinario: “La realizzazione di un impianto di compostaggio non è la soluzione al problema dell’emergenza rifiuti a Roma. Tanto la Braccianese che la via Cassia – dicono Adriana Glori, Marco Ottaviani e Giuseppe Calendino (Fratelli d’Italia), Giuseppe Mocci e Andrea Signorini (Lega), Stefano Peschiaroli (Forza Italia) – saranno in grave sofferenza per il traffico di mezzi pesanti che ne deriverà. Inoltre, l’intera area è a rischio inquinamento ambientale vista la persistente presenza delle problematiche relative all’Enea Casaccia e alle antenne radio presenti”.