Riuscivano a intascare la “pensione di guerra”: la Gdf denuncia per truffa 25 persone
Venticinque persone ricevevano una indebita percezione della “pensione di guerra”. Lo denuncia la Guardia di Finanza in comunicato, registrando che i 25 casi sono stati accertati tra Roma e i Castelli Romani.
Di questi 25 casi, 21 sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria. Quattro, invecem sono stati verbalizzati in via amministrativa. I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno invididuato i “furbetti” accertando inoltre un danno per le casse dello Stato di oltre 700mila euro.
Un danno da 700mila euro per le casse dello Stato
Il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della guardia di finanza, dopo avere acquisito dalla Ragioneria generale dello Stato i dati dei titolari del trattamento assistenziale, li ha elaborati individuando alcune posizioni meritevoli di approfondimento, riferibili a persone decedute ovvero sprovviste dei requisiti reddituali per aver diritto alla prestazione, che spetta ai militari o ai civili che abbiano riportato, per causa di guerra, una menomazione dell’integrit psico-fisica.
Per le persone individuate sono scattati gli accertamenti ‘sul campo’ che hanno permesso di individuare 25 situazioni di illecita percezione tra Roma, Lido di Ostia, Bellegra e Genzano di Roma.
Ventuno dovranno rispondere, a seconda dei casi, di truffa aggravata ai danni dello Stato ovvero indebita percezione di provvidenze attraverso mendaci autodichiarazioni. Inoltre, nei confronti di alcuni di loro e’ stato disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti, fino a concorrenza del credito vantato.
La pensione di guerra va ancora a migliaia di italiani
Sebbene siano passati oltre 70 anni dalla seconda guerra mondiale, la platea di chi intasca la pensione di guerra è numerosa. Mentre infatti gli ex militari sono ormai in numero sparuto, per i civili il discorso è diverso. Infatti, molti di essi furono colpiti da bambini durante il conflitto. Parecchi, inoltre, rimasero vittime anche nel dopoguerra a causa dei numerosissimi ordigni bellici rimasti sul territorio. Ordigni che, ancora oggi, seppur con minore incidenza, continuano a produrre feriti. Ecco spiegata l’esistenza quindi, ancora oggi, della pensione di guerra percepita da migliaia di persone.