Rivolta degli ultras contro il minuto per Napolitano. All’Olimpico clamorosa protesta (video)


Empoli, Fiorentina, Verona, Lazio e Udinese sono state sanzionate dal Giudice Sportivo con multe di 5mila euro per il mancato rispetto da parte dei rispettivi tifosi del minuto di silenzio disposto dalla Figc in omaggio all’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, morto a 98 anni lo scorso venerdì. Per lo stesso motivo, il giudice di serie B ha multato per 2000 euro il Catanzaro e il Como.

Minuto per Napolitano: quali sono le tifoserie sanzionate

Il giudice ha comminato le ammende con alcuni distinguo: nel caso di Empoli si legge che si e’ trattato di “un numero esiguo di propri sostenitori”, mentre per i tifosi del Verona in trasferta a San Siro, si parla della “totalita’ dei propri sostenitori” che non hanno “rispettato il minuto di silenzio disposto dalla Figc, manifestazione immediatamente coperta dalla disapprovazione della restante parte dello stadio”. Fiorentina e Udinese sono state sanzionate “per non avere, i propri sostenitori, rispettato il minuto di silenzio”, mentre per la Lazio si parla di “numero cospicuo di propri sostenitori”, sottolineando comunque che la “manifestazione immediatamente” e’ stata “coperta dalla disapprovazione della restante parte dello stadio”.

All’Olimpico cantano “Avanti ragazzi di Buda”

In particolare, come ricorda Nicola Porro sul suo blog, gli ultrà laziali non solo hanno fischiato l’ex presidente comunista, ma hanno intonato una canzone spesso cantata dalla Curva Nord. Dai video si sente distintamente l’inno “Avanti ragazzi di Buda”, una canzone antisovietica italiana che ricorda la rivolta anti Urss degli studenti ungheresi nel 1956.

«Sì, è vero: la canzone è diventata un inno di riferimento della destra italiana, tanto che la curva laziale – notoriamente schierata politicamente – la ripropone spesso. Ma stavolta con un significato particolare: Napolitano, che è stato per due mandati consecutivi Capo dello Stato e pare fosse un tifoso della Lazio, in un suo discorso da dirigente del Pci aveva definito l’invasione dei carri sovietici un “contributo alla pace nel mondo”. Ricordiamo – conclude il blog di Nicola Porro – che la “primavera ungherese” repressa nel sangue dai sovietici si concluse con circa 2.700 morti e migliaia di feriti».