Roberto Mancini sempre più vicino alla Roma, i Friedkin tornano nella Capitale
Roberto Mancini sempre più vicino alla Roma, i Friedkin tornano nella Capitale. La crisi in casa ad Roma sembra aver raggiunto un punto di svolta, con i vertici societari pronti a prendere decisioni drastiche. Dopo oltre 50 giorni di assenza, Dan Friedkin, suo figlio Ryan e il braccio destro Marc Watts faranno ritorno a Roma nella giornata di sabato 9 novembre, segnando così un momento di svolta per il club giallorosso. L’obiettivo è chiaro: rivoluzionare i vertici di Trigoria e dare una nuova direzione a una squadra ormai in difficoltà da troppo tempo.
Roberto Mancini sempre più vicino alla Roma, dopo la parentesi araba
L’attuale tecnico Ivan Juric appare rassegnato: la sua panchina traballa, e domenica, nella partita contro il Bologna, potrebbe essere all’ultima guida della Roma. In un clima di contestazioni da parte dei tifosi e di malcontento all’interno dello spogliatoio, la sfida con il Bologna sembra essere una sorta di partita d’addio, un triste epilogo per un allenatore che non è riuscito a far ritrovare alla squadra la grinta necessaria. La fiducia della tifoseria è ormai ai minimi storici, e quella dei giocatori appare sempre più precaria, come dimostrato dalle recenti scelte di formazione e dalle performance deludenti in campo.
I Friedkin tornano nella Capitale, dopo 60 giorni d’assenza
Ora, dopo 50 giorni, i Friedkin stanno tornando nella Capitale. Del resto, negli ultimi incontri, la Roma ha collezionato due sconfitte pesanti. Un pareggio con una squadra di bassa classifica belga e una vittoria risicata contro il Torino. Questi risultati hanno accentuato i dubbi sulla gestione di Juric, che non sembra aver convinto né i tifosi né i giocatori. In particolare, la recente esclusione del veterano Hummels dalla rosa ha riacceso polemiche all’interno del gruppo, evidenziando una mancanza di fiducia nel progetto tecnico del croato.
In arrivo anche nuovi dirigenti
Ma le novità a Trigoria non riguarderanno solo la guida tecnica: il ritorno dei Friedkin prelude infatti a una profonda ristrutturazione societaria. Oltre al nuovo allenatore, si prevede l’arrivo di due nuovi dirigenti: un amministratore delegato e un direttore tecnico. La proprietà sta valutando l’ingresso di figure di esperienza e carisma per riportare stabilità e ordine nella società giallorossa. L’amministratore delegato dovrebbe essere italiano, e si fa sempre più insistente il nome di Giovanni Carnevali, attualmente al Sassuolo, che potrebbe assumere un ruolo chiave anche nella scelta del prossimo allenatore.
Dalla nazionale, agli Emirati Arabi a… Trigoria?
In questo contesto, il nome di Roberto Mancini è balzato in pole position come possibile nuovo tecnico della Roma. Mancini, ex Commissario Tecnico della Nazionale italiana, è una figura che gode di grande esperienza e riconoscimento nel panorama calcistico internazionale. Il suo arrivo sembrava ostacolato finora da alcune richieste contrattuali, in particolare la volontà di firmare un accordo biennale. Mancini, infatti, non desidera ricoprire un semplice ruolo di traghettatore: il suo intento è quello di costruire un progetto a lungo termine, capace di riportare la Roma ai vertici della Serie A e di competere con le grandi d’Europa. Una pretesa che in passato aveva già fermato l’arrivo di altri tecnici di spicco, come Thomas Tuchel, ma che ora appare meno problematica, vista la necessità di un cambiamento radicale.
L’addio di Juric sembra ormai segnato
Anche in caso di vittoria contro il Bologna, l’addio di Juric sembra ormai segnato. La proprietà giallorossa non è più disposta a temporeggiare, consapevole che il malumore della tifoseria e i risultati altalenanti non permettono di rimandare ulteriormente le decisioni. La Roma è a un bivio: con il ritorno dei Friedkin e l’imminente rivoluzione societaria, la squadra potrebbe finalmente intraprendere un percorso di crescita stabile e ambizioso, affidandosi a figure di prestigio e a un allenatore di grande esperienza.
Quello che si prospetta è un momento cruciale per la Roma, una fase di cambiamento profondo che, nelle intenzioni della proprietà, dovrebbe rilanciare la squadra e restituire fiducia a una tifoseria appassionata ma ormai disillusa. Mancini rappresenta una delle poche scelte in grado di riportare entusiasmo e competenza a Trigoria. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se questo nuovo progetto riuscirà a prendere forma, nella speranza di restituire alla Roma un’identità forte e competitiva, sia in Italia che in Europa.