Roma, 45 giorni al Giubileo: i monumenti restano cantieri, turisti pronti a diventare umarell?
Mentre Roma si prepara al Giubileo tra cantieri e impalcature, il sindaco Roberto Gualtieri ha inaugurato questa mattina una passerella all’interno della Fontana di Trevi, permettendo ai visitatori di ammirare il capolavoro di Nicola Salvi da una prospettiva inedita, nonostante i lavori di manutenzione. “La prospettiva è veramente spettacolare”, ha dichiarato Gualtieri, sottolineando come la passerella offrirà una visione unica della fontana, persino durante gli interventi necessari per preservarne l’integrità. Grazie al tappetino contapersone, l’accesso sarà contingentato: 130 persone alla volta, garantendo una migliore esperienza senza privare i romani e i turisti della visione del monumento.
Un’idea che, inevitabilmente, solleva qualche riflessione, soprattutto guardando al resto dei cantieri sparsi per la città. Castel Sant’Angelo, la Fontana delle Naiadi, la Fontana dei Quattro Fiumi e molti altri luoghi storici rimangono nascosti da impalcature o recinzioni, senza alcuna possibilità di accesso ravvicinato per i visitatori. Dall’imponente Basilica di Santa Maria Maggiore alla maestosa Piazza Venezia, i principali punti di interesse della città sono ancora, senza troppa grazia, avvolti dalle barriere dei lavori in corso e lo scenario non è di certo passato inosservato ai visitatori.
Cantieri in corso in vista del Giubileo: sui social spopola la tendenza “umarell” tra i turisti
E mentre Roma si prepara a ospitare milioni di fedeli, i turisti che già affollano le sue strade si domandano se non abbiano scelto “proprio il momento sbagliato” per visitare l’Urbe. Anzi, tra foto e video ironici su TikTok, sembra quasi che siano pronti a calarsi nel ruolo di perfetti umarell: i tipici pensionati italiani che osservano con sguardo critico i lavori in corso, mani dietro la schiena e un commento sempre pronto.
Le piattaforme social, soprattutto TikTok, sono inondate di video e foto di turisti che riprendono i cantieri, chiedendosi ironicamente se per la Città Eterna “l’eternità” non sia applicabile anche alle opere di restauro. “Ho scelto l’anno sbagliato per visitare Roma”, si legge nei commenti, mentre qualcuno azzarda previsioni: “Forse finiranno per il Giubileo… del 2050!”.
Piazza Navona si prepara al Giubileo, tra fontane nascoste e recinzioni di cantieri
In Piazza Navona, una delle piazze più amate e fotografate di Roma, i turisti sono accolti da recinzioni che circondano la Fontana dei Quattro Fiumi. Questa opera barocca di Bernini, al centro della piazza, è ora inaccessibile, nascosta da pannelli e barriere che impediscono di avvicinarsi e apprezzarne i dettagli.
L’unico spiraglio rimasto per ammirare la bellezza della Fontana dei Quattro Fiumi è una piccola finestrella: uno scorcio tra le sbarre, da cui i turisti possono intravedere, come in una prigione, l’opera barocca di Bernini. Una vista che lascia l’amaro in bocca, un misto tra il fascino del capolavoro e la frustrazione per la barriera che ne impedisce la piena visione.
Termini
Anche la zona di Termini con la sua stazione è un vero e proprio cantiere a cielo aperto. Nelle aree circostanti, la presenza di escavatori, gru e altre attrezzature di costruzione interrompe il flusso pedonale e limita l’accesso a diverse vie, creando un intricato percorso di deviazioni. I turisti, spesso inconsapevoli dei disagi, si ritrovano a percorrere itinerari obbligati tra barriere di sicurezza e strade transennate.
Santa Maria Maggiore: l’arte del “vedo non vedo”
La Basilica di Santa Maria Maggiore, solitamente trionfante nel panorama barocco di Roma, è ora parzialmente nascosta dietro una barriera di recinzioni con il cartello “Caput Mundi”. I turisti, abituati a fotografare l’intera facciata in tutto il suo splendore, devono accontentarsi di scorci tra i pannelli e, ironicamente, di “immaginare” cosa ci sia dietro. Le maestose colonne sembrano quasi schernire i passanti, che al posto di una vista chiara ottengono un’esperienza da cantiere.
Piazza della Repubblica: fontana o piscina in costruzione?
Non va meglio a Piazza della Repubblica, dove la Fontana delle Naiadi, con le sue celebri figure femminili che celebrano le acque, è nascosta dietro una rete di tubature, impalcature e teloni. Il gioco d’acqua è ormai un ricordo, sostituito dall’immobile presenza delle barriere. La scena notturna, con le luci della piazza che riflettono sulle impalcature e non sui getti d’acqua, è quasi surreale. Tra recinzioni bianche e rosse e il luccichio del palazzo semicircolare decorato per le feste, sembra di trovarsi più in un cantiere di Natale che in una delle piazze più iconiche di Roma.
Piazza Venezia e la “grande muraglia” di tubi verdi
Se pensavate di scattare una foto suggestiva in Piazza Venezia, cuore pulsante della capitale, sappiate che vi troverete di fronte a una sorpresa: una “muraglia” di tubi verdi che avvolge un vasto cantiere. Proprio di fronte all’Altare della Patria, l’iconico Vittoriano, i turisti si ritrovano con uno sfondo ben poco patriottico. Gli appassionati di storia che speravano di immergersi nella solennità del monumento a Vittorio Emanuele II, dovranno fare spazio a una nuova prospettiva: quella delle tubature.
Santa Maria degli Angeli: un’arte nascosta dalle reti dei cantieri per il Giubileo
Arriviamo infine a Santa Maria degli Angeli, la basilica progettata dal grande Michelangelo, che ora sembra più un sito archeologico che un capolavoro dell’architettura. Le recinzioni arancioni e i pannelli in metallo non solo disturbano la vista, ma impediscono anche di avvicinarsi come si dovrebbe a questa meraviglia. È un po’ come se il genio di Michelangelo fosse stato momentaneamente “censurato” dal moderno culto della transenna.
Il ponte di Castel Sant’Angelo
Anche il ponte di Castel Sant’Angelo, uno dei monumenti più iconici di Roma, è coinvolto nei lavori di restauro in vista del Giubileo. Il ponte che conduce alla fortezza, adornato dalle celebri statue degli angeli scolpiti dal Bernini e dai suoi allievi, è ora un percorso incanalato tra impalcature e pannelli metallici che limitano la visuale e bloccano gran parte del panorama.
I turisti che speravano di attraversare il Ponte Sant’Angelo e godere di una vista senza ostacoli sul Tevere e sul castello, si trovano invece a camminare in una sorta di “corridoio” creato dalle recinzioni. I pannelli, decorati con immagini che simulano il paesaggio, cercano di compensare l’ostacolo visivo, ma l’effetto è straniante: al posto della visione diretta della fortezza, i visitatori osservano una riproduzione artificiale.
Le statue degli angeli, che di solito accompagnano il passaggio verso il castello, sono avvolte da strutture in acciaio che ne coprono quasi interamente le forme. È possibile scorgere solo alcuni dettagli delle sculture, intrappolati tra le impalcature. La vista d’insieme, che un tempo offriva uno dei migliori scorci di Roma, è oggi spezzata e frammentata, lasciando ai visitatori solo l’immaginazione di ciò che sta oltre le barriere.
Da fortezza imponente a simbolo della Roma eterna, Castel Sant’Angelo appare oggi come un gigante in gabbia. Tra foto ironiche e commenti disillusi, i turisti si trovano a fare i conti con un’esperienza insolita, sospesa tra il fascino della storia e l’incombenza dei lavori moderni, con l’unica speranza che i lavori in corso rispettino le scadenze e riportino presto alla luce l’integrità delle meraviglie architettoniche della Città Eterna.