Roma, 90 interventi per alberi pericolanti in un giorno: dove sono i soldi per il verde pubblico?

Roma, 90 interventi per alberi pericolanti in un giorno
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In un solo giorno, i Vigili del Fuoco di Roma sono stati chiamati per ben 90 interventi, al fine di mettere in sicurezza alberi e rami pericolanti. Un dato impressionante, che fotografa una città sull’orlo del collasso per quanto riguarda la gestione del verde urbano.

Dall’Eur a Colli Aniene, fino al litorale romano, il vento ha scoperchiato una verità amara: la Capitale, nonostante i milioni stanziati, è ancora incapace di garantire la sicurezza delle sue aree verdi. La domanda è inevitabile: perché con tutti questi soldi si continua a rincorrere l’emergenza?

90 interventi in 24 ore: una Capitale senza prevenzione

Il forte vento che ha colpito Roma negli ultimi giorni non può essere considerato l’unico colpevole di questa situazione. 90 interventi in meno di 24 ore non sono il risultato di un evento eccezionale, ma il sintomo di una gestione del verde pubblico inefficiente. Gli alberi non crollano per il vento da soli: crollano perché sono malati, trascurati, con radici danneggiate o secche.

A Colli Aniene, un quartiere già segnato dall’abbandono, questa mancanza di prevenzione si è trasformata in tragedia. Il crollo di un pioppo nel parco Livio Labor ha ucciso Francesca Ianni, 45 anni, davanti agli occhi dei suoi figli. Una vita spezzata e un’altra donna, Alessia Annibale, gravemente ferita. Un dramma che non si può spiegare solo con il vento.

A San Basilio un albero cade su un edificio: rischio esplosione

Questa mattina, 24 dicembre, in via Pievebovigliana 21, a San Basilio, un albero si è abbattuto su un edificio. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito, ma il crollo ha causato danni significativi: una tubatura del gas è stata rotta, provocando una perdita che ha richiesto l’intervento urgente dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri della Stazione di San Basilio.

Il rischio, ancora una volta, era altissimo. Un’esplosione poteva trasformare l’ennesima caduta in una tragedia. Ma questa volta, per un soffio, il peggio è stato evitato.

I soldi ci sono, ma i risultati dove sono?

Roma Capitale ha ottenuto 1,15 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di cui 21,3 milioni destinati all’efficientamento energetico e alla resilienza territoriale, inclusa la manutenzione del verde urbano. Inoltre, il nuovo Accordo quadro per il verde pubblico prevede 100 milioni di euro per il triennio 2024-2026, con interventi suddivisi su 15 lotti nei Municipi.

Nonostante queste cifre imponenti, la realtà è drammatica: 90 interventi in un giorno dimostrano che la manutenzione promessa non arriva sul campo. Gli alberi crollano perché non vengono curati, i rami si spezzano perché non vengono potati, e i parchi restano pericolosi. Dove sono i soldi? Perché si interviene solo quando l’emergenza è già scoppiata?

Colli Aniene: il simbolo dell’incuria del verde

Il caso di Colli Aniene è emblematico. L’albero che ha ucciso Francesca Ianni e ferito Alessia Annibale aveva radici secche e mutilate, compromesse probabilmente oltre dieci anni fa durante lavori stradali. Eppure, l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi ha dichiarato che l’albero era stato controllato lo scorso settembre senza che emergessero criticità.

La realtà racconta un’altra storia: il parco Livio Labor, conosciuto dai residenti come “la buca”, era da anni in uno stato di abbandono, con alberi trascurati e manutenzione insufficiente. “È l’incuria che ci uccide”, denunciano i residenti, stanchi di una situazione che sembra peggiorare di anno in anno.

L’emergenza continua: la rabbia dei cittadini

Non è solo Colli Aniene. Dall’Eur al litorale, passando per decine di quartieri romani, i 90 interventi dei Vigili del Fuoco raccontano una città in cui il verde pubblico è diventato un pericolo invece che una risorsa. Ogni anno si ripetono episodi di alberi crollati, parchi insicuri e interventi tardivi. E ogni anno si promettono investimenti e miglioramenti che, però, non arrivano mai.

La piattaforma digitale GreenSpaces, pensata per monitorare il patrimonio arboreo e migliorare la gestione del verde, non sembra aver prodotto i risultati sperati. Intanto, i cittadini continuano a chiedersi: “Perché con tutti questi soldi le nostre strade e i nostri parchi non sono sicuri?”.

Una città che rincorre l’emergenza

Roma ha bisogno di fatti, non di parole. 90 interventi in un giorno sono il sintomo di una città che vive alla giornata, senza una vera pianificazione e senza un impegno concreto per la prevenzione. La Procura ha aperto un’inchiesta sul caso di Colli Aniene, ma i cittadini non possono più aspettare. È necessario che le risorse vengano usate in modo efficace, che la manutenzione venga fatta con regolarità e che le tragedie vengano prevenute, non pianta dopo pianta, intervento dopo intervento.

I fondi ci sono. Ora servono i fatti.